Il potenziale dell’agricoltura ‘made in Italy’ ha un valore enorme e gli incentivi che occorrono per fare decollare il settore avrebbero un effetto moltiplicatore che li ripagherebbe da 3 a 4 volte
(Rinnovabili.it) – “È molto più di un _tesoretto_ quello nascosto nelle campagne italiane”. Ad affermarlo è il primo Osservatorio Agroenergia presentando questa mattina a Tortona l’ultima ricerca sulle potenzialità bioenergetiche nostrane. L’osservatorio ha calcolato come a dispetto di un’economia energetica ancora tutta dipendente dalle fonti fossili estere il Belpaese possa vantare un vero e proprio giacimento di energie rinnovabili _made in Italy_ con un valore quadruplo rispetto all’ultima legge finanziaria. Un patrimonio quello delle agroenergie in grado di portare a benefici *fino a 20 miliardi di euro* nei prossimi dieci anni, *80 milioni di tonnellate di CO2 in meno e 10mila nuovi green job*. Uno scenario roseo che comporterebbe lo sfruttamento a fini energetici solo del 10,3% della superficie agricola utilizzata (Sau).
Spiega Alessandro Marangoni, amministratore delegato di Althesys e capo del team di ricerca “Secondo la nostra analisi, il valore dei benefici relativi alle agroenergie batte nettamente quello dei costi. In un primo scenario di sviluppo ordinario per il settore, che riprende gli obiettivi del Pan, il Piano d’azione nazionale per le energie rinnovabili, la potenza installata raggiungerà nel 2020 i 3.820 MW. In un secondo, accelerato ma credibile, i 4.860 MW. Nel primo caso il sistema italiano guadagnerebbe 13,9 miliardi di euro, nel secondo 19,9”. Esistono già settori che stanno trascinando tutto il mercato: il biogas ad esempio è cresciuto negli ultimi anni del 285%, rendendo il mercato nazionale “il più dinamico al mondo”.
Esiste però un aspetto che va curato nei minimi dettagli e che viene spiegato da Piero Mattirolo, amministratore delegato di EnergEtica, la società che promuove e organizza Mostra Convegno Agroenergia: “Dallo studio si ricava che gli incentivi che occorrono per fare decollare questo nuovo settore hanno un effetto moltiplicatore che li ripaga da 3 a 4 volte – osserva Mattirolo. – I dati ci confermano che biomasse, biogas, biocarburanti e fotovoltaico agricolo danno una grossa mano all’agricoltura, riducono la dipendenza dal petrolio e sono un buon affare per l’Italia”.