(Rinnovabili.it) – Il settore miniecolico comincia a far affermare la propria presenza tra le altre fonti energetiche rinnovabili, più presenti e sfruttate nel mercato energetico nazionale. Il minieolico, nonostante la crescita registrata grazie all’introduzione della _tariffa onnicomprensiva_ che garantisce l’incentivo di *0,30 euro ogni kW/h* di energia prodotto per la durata di 15 anni appare ancora sottodimensionato rispetto alle potenzialità. Il settore ha tratto beneficio anche dalla riduzione degli incentivi destinati a fotovoltaico e alle altre FER che hanno portato gli investitori a concentrarsi su questa tecnologia che però, in quanto _ultima arrivata_ ancora soffre delle incertezze normative relative ad aspetti fiscali e autorizzativi che hanno portato i produttori del minieolico a riunirsi in un *Consorzio* battezzato *CPEM*, con sede a Foggia e Torino, nato con l’obiettivo di rappresentare e sostenere le ragioni di questo comparto. Eletto presidente l’ing. Carlo Buonfrate, affiancato dal Vice dott. Nicola Danza, già Presidente della 3A – Associazione Adriatica Agrienergetica, il consorzio si è da subito messo in contatto con l’APER per condividere la mission.