Rinnovabili

Nasce a Tor Vergata il solare senza silicio

Pannelli fotovoltaici semitrasparenti e colorati che captano la luce senza essere inclinati e persino nelle giornate coperte. Ma soprattutto privi del costoso silicio. Il progetto d´eccellenza (terzo al mondo dopo Germania e Giappone) porta una firma italiana, quella dell´università di Tor Vergata. Ora, grazie al contributo di regione Lazio e alcuni partner stranieri, si appresta ad entrare nella sua fase di industrializzazione. All´interno del Tecnopolo Tiburtino, area romana d´avanguardia per la sperimentazione e l´innovazione tecnologica, gli ingegneri e i ricercatori del Polo Solare Chose sono pronti a supervisionare la produzione di una prima linea di pannelli innovativi, in grado di fare a meno del silicio per convertire la luce e di sfruttare pigmenti organici, sintetizzati chimicamente o tratti da bacche, arance, bucce di melanzane. «La linea avrà inizialmente una produzione limitata a 10mila metri quadri l´anno – spiega Aldo Di Carlo, docente a Tor Vergata e responsabile del progetto – ad un costo contenuto perché sfrutta tecniche di stampa come la serigrafia, per cui potrà essere facilmente implementata dalle aziende». Il Polo Solare organico, nato due anni fa grazie ai 6 milioni di euro finanziati dalla Regione, a cui poi si sono aggiunti i fondi Erg Renew, Dyesol e Permasteelisa, potrà contare sugli spin-off universitari Dyers e Tiberlab, le società che svilupperanno il software di progettazione con un gruppo di ricercatori italiani e stranieri. «Questo polo d´eccellenza a livello mondiale darà un primo impulso al settore dell´industria delle rinnovabili nel Lazio – ha commentato l´assessore regionale all´ambiente Filippo Zaratti – un vero e proprio successo della ricerca applicata nella nostra regione». Il silicio incide per il 60% sul costo di un pannello. La sua eliminazione, possibile con i nuovi modelli ora in fase di produzione sperimentale, farà scendere i costi da 4 a un euro per watt. E altro risparmio arriverà dalle macchine per produrli: un milione di euro contro i 15 o anche i 100 richiesti dal fotovoltaico a film sottile.

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