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Mozione Pdl: Pachauri fazioso, De Boer incapace e basta con il “20-20-20” Ue

(Rinnovabili.it) – Nella mozione presentata ieri in aula, i senatori del Pdl Antonio d’Ali, Guido Possa e Andrea Fluttero chiedono la rimozioni dei vertici Onu per l’ambiente e di dichiarare decaduto il trattato “20-20-20” sottoscritto dall’Italia in sede europea. Motivo? In un caso si tratta della conduzione sulla questione del clima, che a loro giudizio sarebbe stata “faziosa” con personaggi non all’altezza di “gestire la delicata e complessa vicenda delle intese internazionali”. Al punto tale da chiedere addirittura al Governo italiano “di impegnarsi per chiedere, in sede Onu, la revisione degli assetti degli organi preposti alle determinazioni delle strategie ambientali”.
Continuano i tre senatori nella loro mozione, chiedendo “in particolare l’avvicendamento del presidente dell’Ipcc Pachauri e del Commissario De Boer, osservando che: il primo si è manifestatamene rivelato quantomeno fazioso e inaffidabile nella gestione di un ruolo di estrema importanza, tanto da indurre in errore lo stesso segretario generale dell’ONU e comunque i Governi degli stati membri. Il secondo – continua il trio senatoriale, che sembra non sapere che Yvo de Boer ha già annunciato da più di una settimana le sue dimissioni – ha dimostrato di non saper gestire la delicata e complessa vicenda delle intese internazionali, continuando ad individuare l’oggetto di possibili accordi utili e indispensabili a fronteggiare le emergenze planetarie ambientali solamente sulla riduzione della CO2, piuttosto che su vere e concretamente affrontabili questioni quali la deforestazione, l’inquinamento marino, l’inquinamento da residui tossici, l’inquinamento dei rifiuti solidi urbani, temi tutti sui quali si sarebbe potuto invece discutere e raggiungere proficue intese in sede di Conferenza COP15″.
Accuse quindi a Pachauri e all’Ipcc, bocciatura di de Boer e dell’Unfcc e marcia indietro sugli impegni presi a livello europeo.
A proposito del pacchetto Ue su clima e energia viene invocata “l’attivazione in sede UE della clausola Berlusconi/marzo 2010, nel senso di dichiarare decaduto, in quanto non più utile, il trattato 20.20.20 – sostengono i tre senatori – e chiederne la sostituzione con un nuovo accordo che meglio risponda al dato scientifico, che riveda gli impegni di riduzione delle emissioni di Co2 su livelli per l’Italia più equilibrati rispetto a quelli assunti dagli altri stati membri aderenti ed in linea con quelli assunti autonomamente da Usa, Cina, India, Sud Africa, Brasile e Messico”.
Non sappiamo se questa mozione sarà discussa, se verrà inserita in un pacchetto di altri provvedimenti o se sarà fatta propria dall’esecutivo, in qualsiasi caso rende palese come in alcuni casi prevalga ancora la convinzione di poter tornare indietro sugli impegni assunti in sede europea e che ogni Paese possa comportarsi in modo autonomo e indipendente nella lotta al riscaldamento globale e dai cambiamenti climatici.

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