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Montalto: il parco solare vola sul tetto d’Europa

Entro quest’anno il parco fotovoltaico di Montalto di Castro verrà ampliato fino a raggiungere una potenza istallata complessiva di 85MW. Un grande risultato per un Comune diventato in poco tempo il simbolo dell’alternativa solare all’energia dell’atomo

Curare la febbre da nucleare con il sole. Montalto di Castro, piccolo comune del viterbese, è riuscito nella sua più grande impresa: l’autosufficienza energetica senza danni alla salute e all’ambiente, sfruttando l’energia solare. Grazie all’impegno di SunPower – SunRay e SMA, Montalto ospita il più grande impianto fotovoltaico d’Italia, capace attualmente di generare circa 40 Gwh l’anno con una potenza istallata di 24 MWp. Un impianto che ora si candida a diventare uno dei più grandi d’Europa, grazie a un secondo finanziamento da 44,5 milioni di euro concesso dalla banca Barclays per la realizzazione dell’ampliamento del parco solare. L’impianto di Montalto continua ad estendersi seguendo diverse “fasi” si sviluppo: quella che verrà terminata entro luglio porterà all’istallazione di altri 9MW, mentre sono attesi rispettivamente per il prossimo ottobre e novembre il completamento del parco da 7MW e quello più grande da 45MW. Per una potenza istallata complessiva che, entro fine anno, raggiungerà un risultato record: 85MW.
Il sole contro l’energia dell’atomo* Un traguardo, quello degli 85MW entro il 2010, non solo per le aziende che hanno permesso la realizzazione del parco ma soprattutto per una comunità locale che da anni lotta contro l’incubo della produzione energetica da fonti altamente inquinanti. Per comprendere quanto questa rivoluzione solare sia davvero simbolica per questa cittadina basta camminare nel parco e fermarsi in un punto preciso. In lontananza si riesce a vedere la centrale termoelettrica Alessandro Volta nata dalla riconversione della centrale elettronucleare Alto Lazio, una centrale bloccata prima della sua entrata in funzione. Quasi “un eco mostro” che guarda dalla collinetta opposta l’enorme e sconfinata distesa di moduli fotovoltaici che inseguono ogni giorno i raggi del sole. Due alternative energetiche che si guardano e che rappresentano, con soluzioni antitetiche, due volti della stessa necessità: soddisfare il bisogno di energia. A chi pensa che questa lunga distesa di pannelli (circa 78.720 per l’impianto da 24MW) sia fonte di disturbo per gli allevamenti locali basta percorrere i viali di collegamento e sorprendersi di come anche le pecore siano state reclutate per la manodopera, per tagliare l’erba in modo del tutto naturale. E pensare che, prima del via libera ai lavori, era stato lo stesso sindaco di Montalto, Salvatore Carai, a dire “qui neanche le pecore ci volevano venire”, commentando la forte presenza dei tralicci elettrici nei circa 60 ettari di terreno che ora ospitano i pannelli dell’impianto da 24MW. Un impianto, diviso in due grandi aree (il Parco A e il Parco B) che ha già dato ottimi risultati, com’è stato confermato da Mario Riello, Responsabile Vendite in Europa di SunPower, nella presentazione alla stampa organizzata ieri negli uffici della società sul cantiere. “L’impianto è entrato in produzione in tempi record – ha spiegato Riello – se pensiamo che i lavori sono partiti nel febbraio dello scorso anno e sono stati terminati a dicembre 2009”. Grande è stato anche il regalo diretto all’ambiente, grazie a un taglio di circa 22.000 tonnellate all’anno di emissioni di anidride carbonica.

*Alcuni dettagli tecnici* Per massimizzare la potenza generata, sono stati utilizzati moduli ad alta efficienza SunPower istallati direttamente su un supporto ad inseguimento solare. Un motore da 0,4 kW consente di orientare i pannelli seguendo costantemente l’inclinazione solare, mentre la velocità di questo motore è comandata da un regolatore di frequenza e il controllo avviene sempre in funzione del tempo, calcolando le variabili controllate da altre due attrezzature, inclinometro e GPS. Per l’impianto da 24MW di Montalto, SMA ha invece fornito 36 Inverter. Ogni inverter riceve una potenza media di 666.6kWp e, a valle dell’inverter un trasformatore innalza la tensione fino a 20kV. I 36 inverter sono stati posizionati in 9 cabine per la trasformazione da bassa e media tensione dove sono presenti anche 19 trasformatori. Inverter e cabine sono stati posizionati nel cuore del parco fotovoltaico insieme a un sistema di controllo e monitoraggio con visualizzazioni in tempo reale della potenza e dell’energia prodotta. Controllo e sistemi di sicurezza che, naturalmente, sono stati estesi a tutto il parco. Il sistema di sorveglianza può infatti contare, oltre alla tradizionale recinzione e l’istallazione di 103 telecamere perimetrali a infrarossi, su un cavo con sensore microfonico, un sistema anti fumo e uno di protezione contro le intrusioni nelle cabine.
Durante l’incontro con la stampa di ieri Riello ha voluto sottolineare quanto sia stato accurato anche il controllo di ogni fase produttiva: “Abbiamo un quality team molto efficiente che ha passato in rassegna ogni step dell’istallazione e valutato con molta severità ogni fase”. Un controllo necessario anche per rispettare le condizioni stringenti dettate al momento del finanziamento per realizzare il Parco A e il Parco B. 120 milioni di euro erogati “a condizione – come ha spiegato sempre il Responsabile Vendite in Europa di SunPower – che rispettassimo una tabella di marcia addirittura settimanale”. Condizioni che, con molta probabilità, Barclays potrebbe avere avanzato anche per la seconda trance del finanziamento da 44, 5 milioni di euro.

*La risposta della comunità* Come si è arrivati a realizzare il parco fotovoltaico più grande d’Italia? Le tappe sono state a volte complicate dalla burocrazia, per il rilascio da parte della Provincia di Viterbo dell’Autorizzazione Unica e della VIA da parte della Regione Lazio. Ma l’idea di realizzare il parco, quando ancora il territorio era stretto nella morsa delle fonti inquinanti, è venuta agli amministratori delegati della SunPower nel novembre del 2007. Meno di tre anni per rendere concreto l’obiettivo, passando attraverso il rilascio delle autorizzazioni, il completamento dell’acquisto dei terreni, la richiesta di finanziamento ma soprattutto lo scoglio più difficile: convincere della “bontà del solare” amministratori e cittadini di Montalto di Castro. Per farlo il sindaco decise di organizzare una Conferenza Pubblica per decidere, insieme ai suoi concittadini, se intraprendere il cammino della prima rivoluzione verde della storia di Montalto di Castro. Il risultato si vede oggi: per dirla con le parole dello stesso sindaco “dal primo dicembre non è stato consumato 1kW di energia inquinante” e sono tutti persuasi della buona riuscita del progetto e della grande convenienza economica per l’approvvigionamento energetico domestico. L’impianto da 24 MW, infatti, a oggi è riuscito a produrre più di quanto fosse stato stabilito sulla carta. Una ricaduta “economica” che non si ferma alla sola bolletta. Grande è stato anche l’indotto in termini occupazionali creato dall’impianto. Per la parte elettrica gestita da Terna in soli tre mesi sono stati impiegati circa 100-150 operai altamente specializzati per lavorare su linee ad alta tensione. Nelle diverse fasi di realizzazione dei parchi già entrati in funzione sono state, invece, impiegate tra le 250 e le 350 persone. Senza contare il personale che si occupa oggi della manutenzione, manodopera tutta locale formata direttamente dalle società che hanno realizzato il parco fotovoltaico. Un piccolo ciclo virtuoso che ha permesso, come ha sottolineato il sindaco Carai “di dare rilancio all’economia consentendo di aprire anche nuove prospettive occupazionali, tanto che, per incentivare l’istallazione di impianti anche di piccola taglia per uso domestico, abbiamo aperto in Comune uno sportello per supportare quei cittadini che intraprendono anche per casa la strada del solare”.

*La finalità culturale ed educativa* Quello di Montalto non è soltanto un impianto fotovoltaico candidato a diventare uno dei più grandi in Europa. E’ un simbolo, una sintesi di buone pratiche e alta tecnologia in equilibrio con ambiente e territorio. Un simbolo che deve creare cultura, conoscenza e promuovere una riflessione sulla possibilità di sfruttare la potenza del sole come antidoto all’energia dell’atomo. Con questo obiettivo sarà terminato entro l’anno un “Centro Visite” interno al parco che consentirà non solo di conoscere nel dettaglio l’impianto ma anche di poter organizzare seminari e corsi direttamente nella struttura. Già quest’anno un team composto da esperti e tecnici di SunRay e SunPower ha organizzato nelle scuole elementari e medie di Montalto dei corsi sulle energie rinnovabili nati anche con l’obiettivo di raccontare ai più piccoli cos’è e com’è nato il parco fotovoltaico più grande d’Italia. Ma molti altri corsi verranno organizzati in diversi licei del Lazio per far conoscere il modello di Montalto anche fuori dai confini della provincia viterbese. Un modello tanto fortunato per questo territorio da consentire alla Giunta Comunale l’approvazione di una delibera per reinvestire i proventi del grande parco esclusivamente in progetti di carattere ambientale e sociale. Per fare di questo piccolo Comune il simbolo dell’alternativa italiana alla potenza nucleare.

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