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Montagne russe per il greggio: previsioni a 80 dollari/barile?

Previsioni al ribasso della quotazione del petrolio dal capo dell'Opec. Si parla addirittura di 70/80 dollari al barile. Sembrerebbe impossibile...

Raccontata da un altro potrebbe sembrare una favoletta, ma quando lo dichiara (anche non ufficialmente) Chakib Khelil, il presidente dell’OPEC, la previsione assume una certa credibilità.
“Con il tempo il prezzo del petrolio potrebbe scendere a 70-80 dollari, se il dollaro continua a rafforzarsi e le tensioni geopolitiche si allentano”, ha detto ai i giornalisti durante una visita in Indonesia.
Khelil, che è anche ministro algerino del petrolio, ha definito “abnorme” il livello attuale dei prezzi, asserendo che, nonstante il forte calo delle quotazioni delle ultime due settimane, dopo i record a raffica, l’OPEC non dovrebbe diminuire la produzione perchè il mercato adesso è equilibrato tra domanda e offerta. Alla domanda se con i prezzi in calo l’OPEC potrebbe pensare a tagliare la produzione, ha risposto: “… Non ci preoccupiamo di un particolare prezzo perchè non siamo noi a decidere il prezzo. Noi pensiamo a soddisfare la domanda”. Khelil ha anche affermato di non percepire segni di distruzione della domanda a causa del caroprezzi.
“Penso vi sia chiaro che nell’ultima settimana, ad esempio – ha spiegato Khelil – non ci si poteva aspettare che il prezzo scendesse di 25 dollari a causa di una insufficienza o un’eccedenza di offerta in un solo giorno”.
Khelil ha anche insinuato che il prezzo del petrolio sia cresciuto anche per la scelta della UE e USA di inidrizzarsi verso i biocarburanti. “Credo proprio che il bioetanolo, visto quanto costa, abbia avuto un effetto sui prezzi dei prodotti derivati”.

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