Rinnovabili

Monnezza d’oro: l’ “Eco-palazzo” veneto

Un edificio di due piani, costruito sulla spazzatura. O sarebbe meglio dire con la spazzatura. Perché a Conegliano Veneto, la nuova sede del consorzio Savno (Sevizi Ambientali Veneto Nord Orientale) – società che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti in 35 comuni, per un totale di 270mila abitanti – è stata interamente realizzata riciclando materiali di scarto. Un progetto dal nome piuttosto esplicito – “La sostenibilità è di casa” – valso all’azienda il premio internazionale Energy Globe Award, su una rosa di circa ottocento pretendenti.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior. Acciaio riciclato per realizzare la struttura portante. Il resto, è tutto figlio della raccolta differenziata: dall’isolamento termo-acustico, realizzato con fogli di poliestere recuperati dalle bottiglie in pet; ai pavimenti, isolati grazie ad una fibra di cellulosa proveniente dai quotidiani cartacei; ai pannelli in legno-cemento usati per il tamponamento e provenienti dagli scarti delle segherie. Gli infissi, ovviamente, sono in alluminio, materiale riciclabile per eccellenza, mentre sul tetto è stato piazzato un giardino pensile ricavato dal compost della raccolta differenziata e in grado di proteggere l’edificio dalle escursioni termiche, conservando l’umidità e trattenendo le polveri sottili dell’aria. Ridotti tutti gli sprechi: l’acqua piovana raccolta sul tetto, filtrata e depurata, viene utilizzata per i servizi igienici; un impianto fotovoltaico integrato garantisce l’energia elettrica, evitando l’emissione in atmosfera di 2500 kg di anidride carbonica in un anno. Anche il riscaldamento, grazie ad un sistema di climatizzazione geotermica, deriva per il 70 per cento da energia fornita dalla massa terrestre.
Dare l’esempio. Un gioiello dell’architettura eco-compatibile, insomma, fortemente voluto dal presidente della Savno, Riccardo Szumski,: “L’idea è nata innanzitutto dall’esigenza che avevamo di una nuova sede. Poi, visto che il nostro lavoro consiste nella gestione del ciclo dei rifiuti, abbiamo pensato di dare l’esempio ai cittadini, riprendendo un progetto pre-esistente, fortemente concentrato sull’impatto ambientale e realizzato in meno di un anno”. Primo passo verso una nuova frontiera, che Szumski, ex sindaco e attuale vice-sindaco di Santa Lucia di Piave, vorrebbe allargare anche ai comuni: “Attualmente, idee come questa sono difficilmente attuabili a livello comunale: la pratica è ancora poco diffusa e per questo i costi salgono del 15/20 per cento. E’ anche vero, però, che in futuro le amministrazioni potrebbero investire sull’architettura eco-compatibile, puntando sul risparmio che ne deriverebbe, ad esempio, in termini di energia. E se costruzioni di questo tipo dovessero iniziare a proliferare, anche i prezzi per la realizzazione scenderebbero in breve tempo”.
(Piero Vitiello)

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