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Molise: la Soprintendenza dice no alla realizzazione di un impianto eolico off-shore

Del Sen. Roberto Della Seta (PD)

A questa interrogazione è stato invitato a rispondere il Ministro per i beni e le attività culturali – Premesso che:

il Governo italiano, con la ratifica del Protocollo di Kyoto nel 1997, si è impegnato a ridurre le emissioni di CO2, le quali dipendono in larga parte dai consumi elettrici, dalla produzione di energia e dai trasporti; dal 1997 ad oggi le emissioni generate in Italia hanno subito un aumento di oltre il 10 per cento rispetto al dato del 1990; a distanza di meno di un anno dall’inizio della fase attuativa del Protocollo di Kyoto, 1° gennaio del 2008, l’Italia si trova, dunque, a dover abbattere rispetto al 1990 non più del 6,5 per cento, come previsto inizialmente, ma di quasi il 20 per cento le emissioni; l’Italia, a dispetto degli innegabili vantaggi arrecati dall’uso di fonti rinnovabili di energia alla salute dei cittadini e all’ambiente, e nonostante le sue caratteristiche climatiche e geologiche la rendano idonea più di molti altri Paesi allo sviluppo di alcune di tali fonti, continua ad essere inspiegabilmente in ritardo rispetto agli altri Paesi europei nella promozione dell’utilizzo di fonti rinnovabili; lo sviluppo delle energie rinnovabili è una delle sfide più importanti. La qualità dell’aria, la salute delle persone nelle nostre città e il processo di surriscaldamento del pianeta con i cambiamenti climatici in atto sono infatti strettamente legati al modello energetico dominante, largamente dipendente dai combustibili fossili; la promozione delle fonti energetiche rinnovabili è da tempo una delle priorità dell’Unione europea, che si è data come obiettivi al 2020 il 20 per cento di riduzione delle emissioni dannose per il clima, il 20 per cento di risparmio energetico e il 20 per cento di produzione di energia da fonti rinnovabili; rispetto alla produzione energetica complessiva, le fonti rinnovabili in Italia rappresentano solo il 7 per cento (1995), ma in realtà la quota di nuove fonti rinnovabili (escludendo il settore idroelettrico ma anche i rifiuti, che non sono considerati tra le fonti rinnovabili dall’Unione europea) è molto più bassa. In Italia sono installati poco più di 2.000 Megawatt di eolico a fronte degli oltre 18.000 Megawatt che può vantare la Germania. Per il solare termico, la quantità di pannelli installati è di poco superiore ai 500.000 metri quadrati, molto meno che in Germania, in Spagna, in Grecia, mentre, per il fotovoltaico sono installati appena 36 Megawatt a fronte dei 1.537 Megawatt tedeschi; decisamente frenato è anche lo sviluppo in Italia dell’energia eolica, a causa di posizioni ideologiche totalmente infondate, spesso fatte proprie anche da istituzioni pubbliche. Naturalmente la crescita della produzione di energia eolica deve avvenire nel massimo rispetto dei valori storici, culturali e paesaggistici del territorio, ma è inammissibile considerare l’energia eolica come un “nemico” dell’ambiente quando nel mondo questa fonte di energia è vista come una grande risorsa proprio in vista della riconversione ecologica dei sistemi energetici; questo pregiudizio negativo nei confronti dell’energia eolica interessa tra le altre regioni anche il Molise, dove la realizzazione in mare di un impianto eolico “off-shore”, distante circa 5 miglia da Termoli (Campobasso), circa 7 miglia da Vasto (Chieti) e circa 21 miglia dalle isole Tremiti, è stata recentemente bloccata dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, che ha dato parere negativo sulla base del decreto ministeriale 2 febbraio 1970 apponendo un ”vincolo ambientale della fascia costiera”; il progetto prevede l’installazione di 54 aerogeneratori da 3 MW ciascuno, potenza totale 162 MW. Il progetto dell’impianto ha ottenuto parere positivo nel mese di giugno 2008 dalla commissione VIA-VAS; il parere positivo della Soprintendenza del Molise è vincolante per la possibilità di realizzare l’impianto, si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga di dover riconsiderare il parere della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici del Molise e di dare il suo consenso alla realizzazione di questo impianto che coniuga la crescita della produzione di energia pulita col massimo rispetto dei valori storici, culturali e paesaggistici del territorio.