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Mobilità elettrica: in 10 anni la Cina supererà gli USA

(Rinnovabili.it) – La mobilità elettrica passerà dalle mani degli statunitensi a quelle dei cinesi in solo un decennio. A fornire questa previsione è la Banca Mondiale attraverso il rapporto “The China New Energy Vehicles Program: Challenges and Opportunities”:https://siteresources.worldbank.org/EXTNEWSCHINESE/Resources/3196537-1202098669693/EV_Report_en.pdf. Sotto la guida di quattro megatrends fondamentali – la lotta alle emissioni di CO2, le preoccupazioni per il petrolio, la congestione urbana e rapidi progressi della tecnologia – i paesi di tutto il mondo si stanno concentrando sulla mobilità elettrica. In questo contesto la Repubblica popolare si sta rivelando un importante banco di prova per l’innovazione che dal 2009 sta tentando di stimolare lo sviluppo dei veicoli elettrici attraverso una serie di *progetti pilota su larga scala avviati in 25 città cinesi*.

Il rapporto, affidato alla società di consulenza PRTM, stima che le vendite globali di veicoli plug-in tra meno di un decennio raggiungeranno circa il 10 per cento delle vendite delle nuove auto creando un mercato del valore di 250 miliardi dollari. Nel gigante asiatico questa crescita si tradurrà in *2,2 milioni di e-car*, vale a dire l’11 per cento di tutti i nuovi veicoli venduti a livello nazionale nel 2020, contro l’1,5 milioni degli Stati Uniti. In altre parole i consumatori cinesi potranno acquistare circa il 47 per cento in più di veicoli elettrici rispetto cittadini statunitensi.
Secondo Oliver Hazimeh, direttore e capo del _Global e-Mobility Practice_ presso PRTM “Il passaggio dalla tecnologia della combustione a quella elettrica rappresenta un’opportunità per ripensare le strategie di mobilità in tutto il mondo e per creare una nuova generazione di trasporti”. “Il piano di investimenti pubblici da 15 miliardi di dollari di Pechino nell’elettrificazione dei veicoli è notevole e non ha rivali”, ha concluso Ede Ijjasz, Sustainable Development Manager per la Banca Mondiale in Cina e in Mongolia.

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