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Mobilità elettrica, i produttori europei scalpitano

L’industria auto UE definisce le specifiche tecniche standard per un sistema di ricarica a carattere “comunitario” e non disdegna di allargare i confini ad un’infrastruttura globale

(Rinnovabili.it) – Le case automobilistiche del Vecchio Continente sono sempre più decise a spingere sulla mobilità elettrica e non paghe dei continui accordi con le varie utility energetiche hanno mosso un ulteriore passo avanti verso la creazione di un’infrastruttura di ricarica di respiro europeo. Nel dettaglio, i costruttori riuniti sotto Acea (European Automobile Manufacturers Association) hanno fatto sapere di aver definito delle specifiche tecniche comuni per la connessione dei veicoli elettrici alla rete di ricarica che si distinguono per sicurezza e facile utilizzo. Le raccomandazioni dovranno consentire agli organismi UE competenti di compiere rapidi progressi nella definizione di un’interfaccia standard tra infrastrutture e veicoli in tutta Europa. Le specifiche forniscono anche indicazioni decisive per le autorità che stanno pianificando investimenti in punti di ricarica pubblici.
“Si tratta di un passo importante verso la corretta distribuzione dei mezzi elettrici a pagamento in Europa. Una rete di ricarica uniforme e facile da usare è una condizione indispensabile per costruire un mercato solido”, ha dichiarato Ivan Hodac, segretario generale di ACEA, associazione di categoria dell’industria automobilistica a Bruxelles. “Vogliamo evitare una situazione in cui i clienti debbano portarsi appresso una moltitudine di cavi di carica ad usare in diverse città, regioni e paesi al pari di ciò che capita oggi con molti oggetti elettronici come ad esempio i telefoni cellulari”.
Le specifiche europee potrebbe inoltre costituire la base di uno standard globale dal momento che costruttori giapponesi e sud coreani sono già stati coinvolti nel processo. Le indicazioni copriranno in una prima fase solo le autovetture e i veicoli commerciali leggeri ma spiega Acea si dovrà giungere ad uno standard comune entro il 2017. Nessun accordo è stato invece raggiunto su come ricaricare velocemente le batterie esaurite, una questione molto più controversa dal momento che richiede investimenti di gran lunga superiori a quelli delle infrastrutture.

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