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Ministri dell’ambiente UE, a Praga si discute di Adattamento

Adeguamento agli impatti dei cambiamenti climatici, questo il tema del primo giorno della loro riunione ministeriale in corso nella repubblica ceca

(Rinnovabili.it) – “Anche se stiamo facendo quanto in nostro potere per ridurre le emissioni europee di gas a effetto serra, sappiamo molto bene che l’attenuazione non è sufficiente. Sono necessarie una serie di misure complementari per adeguarsi agli effetti già visibili del cambiamento climatico”. Sono le parole pronunciate dal Presidente del Consiglio UE per l’Ambiente, il Vice Primo Ministro ceco e Ministro dell’Ambiente Martin Bursík, all’apertura della riunione informale di Praga. Gli impatti della crisi climatica, ha spiegato Bursík, come l’aumento delle inondazioni, la ritirata dei ghiacciai alpini ed enormi cambiamenti nei modelli precipitazionali in Europa si intensificheranno nel corso dei prossimi decenni, secondo gli ultimi allarmi della comunità scientifica mondiale. I Ministri Ue all‘Ambiente si sono trovati tutti d’accordo nell’affermare che il vecchio Continente così come altre regioni del mondo, necessiti urgentemente di una serie di misure per aumentare la resilienza dei sistemi naturali e umani nei confronti degli stravolgimenti climatici. “Non si tratta solo di realizzare degli argini. Abbiamo bisogno di cambiare completamente la nostra mentalità e integrare l’adattamento ai cambiamenti climatici in tutte le politiche, dall’agricoltura all‘energia fino all‘assicurazione finanziaria”.

I ministri dei 27 hanno condiviso la propria esperienza in merito all’adeguamento ai cambiamenti climatici: otto Stati membri (Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito) hanno già adottato strategie di adattamento nazionale. Accolto con favore il “Libro Bianco”:https://www.rinnovabili.it/adattamento-al-climate-change-il-libro-bianco-della-ue-401439 pubblicato dalla Commissione europea convenendo che per progettare efficaci misure di adattamento sia necessario migliorare la base di conoscenze a riguardo anche attraverso lo scambio di informazioni, che realizzabile mediante il meccanismo di Clearing House, come proposto dalla Commissione.
“Abbiamo anche bisogno di rivalutare la nostra legislazione e le politiche esistenti, come la direttiva quadro sulle acque, la politica agricola comune e la Rete Natura 2000”, ha sottolineato il vice primo ministro ceco. Per il Consiglio Ambiente, alla fine di giugno, la presidenza ceca preparerà una bozza conclusiva per concludere formalmente queste discussioni e presentare decisioni concrete sull’argomento.

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