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Minerv® pha, la bioplastica che viene dalla barbabietola

Polyhydroxyalkanoato (Pha): il nome non è facile da pronunciare, ma ci si deve fare l’abitudine, perché è così che si chiama la molecola di base di Minerv® pha, il nuovo biopolimero, messo a punto dalla ricerca italiana. Si tratta di un poliestere lineare che – come si legge nel comunicato di Bio on – per la prima volta è stato prodotto dalla fermentazione batterica della barbabietola da zucchero e non da oli o amido di cereali come la maggior parte dei biopolimeri oggi in commercio. Minerv® pha nasce dal progetto di ricerca, avviato nel 2007 da Bio on, azienda attiva nel settore delle moderne biotecnologie e Co.pro.bi, Cooperativa produttori bieticoli di Bologna ed ora finalmente ha ottenuto la certificazione “OK Biodegradable Water”, dalla belga Vinçotte, attestato della completa biodegradabilità in acqua e a temperatura ambiente. “L’utilizzo di questo biopolimero può dare vita a oltre cento differenti monomeri – si legge nella scheda di presentazione – e ad altrettanti materiali con proprietà estremamente differenti. Può essere impiegato per creare materiali termoplastici o elastomerici, con il punto di fusione che varia da 40 a 180°C, che potranno quindi sostituire, oggetti plastici rigidi ottenuti dal petrolio come Pet, Pp, PVC con i quali si producono bottiglie, packaging alimentare, componentistica auto, arredamento, fibre, pellicole per imballaggio, elettronica”.

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