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Milano, il PM10 soffoca la città

Il nuovo anno è iniziato da quasi 50 giorni e Milano si distingue per aver già esaurito i 35 giorni in cui per legge è concesso il superamento dei limiti di PM10. Legambiente non ci sta e a poche settimane dalla pubblicazione del dossier “*Mal’Aria di città*”:https://www.rinnovabili.it/malaria-di-citta-linquinamento-minaccia-la-salute-degli-italiani-800541 che ha descritto un 2010 in cui 48 città sono altamente inquinate e in cui l’aria è altamente dannosa per i cittadini, i rappresentanti dell’Associazione ambientalista si sono recati a Palazzo Marino per ribadire la necessità di adottare politiche anti-traffico e anti-smog.
I dati li ha pubblicati l’ARPA per confermare che domenica 6, data in cui era stato programmato il blocco del traffico, è stato il 34esimo giorno in cui *la città ha superato i 50 microgrammi/mc di PM10* sottolineando che dal 1° gennaio solo 3 giorni sono risultati nei limiti stabiliti dalla legge. Si è dato il via alla sequela di giorni di infrazioni che costeranno al capoluogo lombardo la maglia nera per la città tra le più inquinante.
I dati medi sconcertano e segnalano una concentrazione di polveri inquinanti addirittura doppia a quanto consentito: la città registra infatti *una media di 98 microgrammi/mc* calcolati sull’intero periodo, che in verità non dovrebbe superare i 40 microgrammi/mc.
E’ per questo che Legambiente, al grido di *”Ne abbiamo pieni i polmoni”* ha consegnato simbolicamente agli amministratori milanesi e al sindaco Letizia Moratti una maschera antismog d’oro. “Le centraline ARPA sono il termometro delle politiche urbane di Milano, e ci dicono che la città è malata cronica e grave – questa la diagnosi di Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia – in campagna elettorale la Moratti aveva promesso una città con trecentomila auto in meno, a fine mandato il risultato non c’è e, anzi, secondo il PGT appena approvato dovremo fare i conti con una crescita del traffico: ma in che razza di città pensiamo di accogliere le centinaia di migliaia di abitanti previste dal PGT?”.

Un inquinamento che sembra destinato a crescere anche a causa della costruzione di nuovi insediamenti abitativi che aumenteranno il traffico automobilistico nelle aree periferiche della città del 7% e decreteranno la crescita del traffico commerciale del 23%. Per migliorare le cose l’unica soluzione sembra essere l’acquisizione di nuove leggi ad hoc, normative che siano in grado di razionalizzare l’uso dei mezzi privati a favore di un sistema di trasporto pubblico efficiente ed efficace, che riesca a convincere i milanesi a lasciare l’auto a casa, almeno per recarsi a lavoro, ed istituendo divieti di circolazione che interessino ampie aree, che vadano così al di là dei confini cittadini.
“Milano ha fatto male ad improvvisare blocchi del traffico e abbassamenti della temperatura? – chiede Andrea Poggio, vicedirettore di Legambiente – Certo, avrebbe potuto pensarci prima, è stato detto! Ma ai sindaci dell’hinterland di Milano, alla Provincia e alla Regione Lombardia, si deve fare la stessa critica, e con l’aggravante di non essersi nemmeno posti il problema di fare qualcosa! Eppure le politiche di governo della mobilità sono state annunciate ripetutamente dal presidente Podestà. Finora senza alcun esito”. La Provincia potrebbe finalmente introdurre il pedaggio autostradale proporzionale all’inquinamento dei diversi veicoli sulle tangenziali e sulle strade provinciali già studiato e annunciato più volte – conclude Legambiente -Ci rivediamo all’appuntamento coi sindaci mercoledì in Provincia: quale migliore occasione per rendere pubblico quel piano, definire la data di partenza e la destinazione dei soldi che se ne ricaverebbero?”. La diagnosi? “Milano è una città malata cronica e grave” ha dichiarato il presidente lombardo di Legambiente Damiano Di Simine, ma la città sta
contrastando l’inquinamento: per abbassare la soglia di emissioni ha organizzato un piano anti-inquinamento che vieta nei giorni feriali la circolazione dei veicoli a benzina, anche appartenenti alle categorie Euro1 e Euro2, e i veicoli diesel Euro3 e Euro4 andando a limitare quindi il transito di circa 13.500 veicoli. Ma le restrizioni andranno a modificare anche le abitudini domestiche dei cittadini che vedranno abbassarsi le temperature consentite all’interno delle proprie abitazioni al fine di ridurre le emissioni legate al funzionamento degli impianti di riscaldamento condominiali. Misure queste che serviranno a far scendere il livello degli inquinanti e all’abbassamento dei livelli medi di PM10 anche grazie all’istituzione delle _domeniche a piedi_ regolate dalle forze dell’ordine. “Il provvedimento anti-smog messo in atto in questi giorni” commenta il vice Sindaco e Assessore alla Mobilità Riccardo De Corato “non è da intendersi come una misura isolata e circoscritta a questa emergenza, ma come un vero e proprio codice di comportamento che Milano si è data e che seguirà ogni volta che verrà superato il valore limite per il PM10 per dodici e diciotto giorni ininterrotti”.

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