Rinnovabili

Milano Energia: CCIAA, bollette più care del 20% in due anni

Cresce del 20% circa in due anni il costo della bolletta per il 95% delle imprese milanesi. Un rincaro che, secondo i dati che emergono dal secondo Rapporto sulla Domanda di Energia Elettrica della Camera di commercio di Milano, e’ dovuto all’aumento del prezzo dell’energia elettrica, ma anche all’inasprimento della fiscalita’ locale, e sostenuto soprattutto dai piccoli consumatori come artigiani, commercianti, piccole industrie manifatturiere.
Gli aumenti per i grandi e grandissimi consumatori, come imprese chimiche o ospedali, sono stati, infatti, compresi tra il 14% e l’11%.
Secondo il Rapporto, il costo dell’energia elettrica incide ”molto” o comunque ”abbastanza” sui bilanci del 60% delle imprese, soprattutto tra quelle che si riforniscono sul mercato libero (67% contro il 52% di chi resta sul mercato tutelato). Quasi una impresa milanese su due cambierebbe fornitore soprattutto per risparmiare sui prezzi (circa il 40% per uno sconto del 5%, percentuale che sale all’80% per uno sconto del 10%) mentre l’8% per acquistare energia verde, cioe’ prodotta da fonti rinnovabili certificate. Le imprese che intendono rimanere legate alle tariffe stabilite dall’Autorita’ di settore lo fanno perche’ abbastanza soddisfatte della qualita’ del servizio, per mancanza di tempo o per timore che la qualita’ della fornitura possa peggiorare. Le priorita’ segnalate dalle imprese. La prima e’ la facilita’ di lettura delle bollette con l’indicazione delle singole voci (43% delle imprese) seguita dalla puntualita’ nella lettura dei consumi effettivi (34%). Meno importante la possibilita’ di disporre di formule innovative nei contratti, come la fatturazione online (20%).
Il cliente tipo del mercato libero milanese. Compra per l’80% dei casi da grossisti o venditori (mentre il 17%, costituito soprattutto da medi e grandi consumatori di energia, acquista tramite consorzi), in oltre un caso su due con contratto annuale (58%) e scegliendo un prezzo fisso (56% dei casi), soprattutto se piccolo consumatore, medi e grandi scelgono invece di agganciarsi all’andamento del prezzo del petrolio.
Ma cresce anche il mercato libero: in due anni – dice lo stodio della Camera di Commercio, e’ piu’ che raddoppiato il numero di imprese che acquista energia fuori dal mercato tutelato: da circa il 25% nel 2005 si passa al 57% nel 2007.
Per un consumo che vede transitare sul mercato libero il 93% dei kWh consumati e con una impresa su dieci che ogni anno passa dal mercato tutelato ai fornitori privati. E rispetto alle imprese che sono rimaste ancorate alle tariffe stabilite dell’Autorita’ di settore, le PMI che si sono rivolte al mercato libero hanno conseguito un risparmio dell’8% nel 2007, in rialzo dal 4% rilevato nell’anno 2005.
”In una economia sempre piu’ internazionale e tecnologicamente avanzata – ha ricordato Marco Accornero, consigliere della Camera di commercio di Milano – il costo energetico rappresenta un fattore importante di competitivita’. Ecco perche’ il contenimento dei costi e l’ampliamento dell’offerta diventano fattori rilevanti per lo sviluppo delle imprese, una leva per promuovere il loro rafforzamento e la loro modernizzazione, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale”.
fcz/res/lv

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