Rinnovabili

Milano arretra nelle classifiche della mobilità sostenibile

Dopo il bike-sharing forse arriveranno le piste ciclabili: se ne parla da sempre, ma non se ne fanno mai. O quasi. La scorsa settimana è arrivata la notizia di un accordo tra Comune di Milano e Ministero dell’Ambiente che prevede un cofinanziamento di 9.100.000 euro, che si somma ai 20 milioni stanziati dal Comune per nuove realizzazioni inserite nel piano triennale delle opere, per un totale di 29 milioni di euro.
Secondo i dati forniti dal Comune, sono già in fase di realizzazione o di prossimo avvio 8 km di nuove piste ciclabili che vanno ad aggiungersi ai 72 km esistenti. Con i fondi stanziati nel 2008 sono in progettazione altri 20 km secondo queste direttrici: Duomo-Porta Nuova; Duomo-Porta Monforte e Duomo-Porta Sempione. Lo sviluppo del piano proseguirà nei prossimi anni con l’obiettivo di raggiungere i 120 km entro il 2011. La stessa cifra promessa nel Piano Urbano della Mobilità di quattro anni orsono.
Ecopass, bikesharing, piste ciclabili: se uno non vivesse a Milano, ma ne avesse soltanto la cittadinanza onoraria per esempio, potrebbe pensare che la città è di quelle all’avanguardia nel rispetto per l’ambiente e mobilità. La verità è che c’è ancora molto da fare: lo si evince anche da alcuni dati presentati in sedi diverse. Nel rapporto Euromobility e Kyoto Club presentato a Roma il 17 dicembre, ad esempio, Milano risulta aver perso 10 posizioni rispetto all’anno scorso, quando occupava il quarto posto dietro a Parma, Modena e Bologna. Nonostante siano positivi i dati sul trasporto pubblico e sui Km di corsie preferenziali, Milano è scesa al quattordicesimo posto nella classifica delle città italiane più sostenibili dal punto di vista della mobilità. Gli indicatori presi in considerazione sono molteplici, dal bike e car sharing alle piattaforme logistiche per le merci, alle ztl, dall’adozione di strumenti di gestione e di pianificazione del traffico alla qualità dell’aria.

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