(Rinnovabili.it) – Una nuova proposta normativa per il mercato del carbonio europeo. E’ quanto si augura il Commissario all’Azione Climatica Connie Hedegaard con la comunicazione rilasciata oggi in merito alla sorveglianza regolamentare dello scambio di emissioni. “Il mercato europeo del carbonio è un mercato relativamente giovane che è cresciuto rapidamente nel corso dei primi sei anni di esistenza, in termini di dimensioni e di sofisticazione. Di fronte ai cambiamenti climatici e alla crisi economica il mondo ha bisogno più che mai di strumenti efficaci sul piano dei costi per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra. Occorre pertanto fare in modo che il mercato possa continuare ad espandersi e a dare un segnale di prezzo del carbonio affidabile e non distorto agli investitori e ai responsabili delle decisioni nei consigli di amministrazione in tutta l’UE”.
Per Bruxelles, così come per il Commissario Hedegaard, il sistema di scambio quote è perlopiù soggetto ad un’adeguata vigilanza che trova ora però una necessità di aggiornamento. “Nel corso degli ultimi anni questo mercato ha raggiunto delle dimensioni che lo hanno trasformato in un obiettivo potenziale di pratiche fraudolente. Pertanto via via che il mercato matura e cresce, è indispensabile che continui ad essere oggetto di una sorveglianza regolamentare adeguata ed efficace”.
Ecco perché come prossimo passo la Commissione esaminerà più approfonditamente la struttura del mercato e le opzioni disponibili per migliorarne la sicurezza, compresa un’eventuale classificazione delle quote come strumento finanziario. Nel corso del primo semestre del 2011 sarà avvita una consultazione telematica affinchè gli operatori del mercato e altre parti interessate possano partecipare al processo, aiutando la Commissione ad individuare efficaci soluzioni ad una dettagliata valutazione dell’impatto.
E mentre in Europa si discute di una possibile proposta legislativa per migliorarne a struttura, nella Corea del Sud il mercato delle emissioni stenta a decollare. Fonti ufficiali hanno infatti fatto sapere che il relativo progetto di legge non sarà presento al Parlamento fino al febbraio del prossimo anno. Inizialmente la normativa recante lo schema per il mercato di carbonio coreano avrebbe dovuto entrare in vigore nel 2013, ma le discussioni ancora vive sul tema faranno inevitabilmente arretrare sulla tabella di marcia. A frenare è la forte opposizione esercitata da diciotto gruppi aziendali tra cui la Camera del Commercio e dell’Industria e l’Iron & Steel Association coreana, che chiedono oggi al Governo di rimandare al par di ciò che sta avvenendo negli Stati Uniti, Cina, Giappone e Australia.