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Mattei: le ambizioni green del Lazio

In un periodo di grandi e trasversali riflessioni sulle politiche energetico-ambientali del nostro Paese, abbiamo voluto capire quali fossero le posizioni di una realtà territoriale importante come quella del Lazio attraverso la testimonianza del suo Assessore all’Ambiente, Marco Mattei.
Cerchiamo di affrontare la questione nella convinzione che i meccanismi del rispetto ambientale siano sempre più articolati e tra loro integrati in quanto coinvolgono, tra l’altro, aspetti comportamentali dei cittadini, l’innovazione tecnologica, l’utilizzo di materiali e la sicurezza del territorio.

*Mauro Spagnolo:* _Assessore Mattei, partiamo proprio dall’utilizzo di materie prime. La Regione Lazio, e in particolare il suo assessorato, sono state in prima fila in diversi programmi ed iniziative per contenere i consumi degli imballi e favorire una cultura del riuso e dei contenitori in plastica. Un’esperienza, ad esempio quella della distribuzione dei detersivi alla spina, che ha dato il via anche a una collaborazione importante tra la Regione Lazio e la Provincia di Flevoland in Olanda. Mi può spiegare in cosa consiste in progetto More4energy e quali sono i suoi principali obiettivi?_
*Marco Mattei:* Il progetto More4energy, che ha la durata di tre anni, prevede l’erogazione di 74 milioni di euro di fondi comunitari a favore di enti locali e PMI per migliorare la sostenibilità della nostra Regione. Più in particolare è previsto lo scambio tra paesi di misure concrete per un reale miglioramento degli standard ambientali del territorio. In questo senso il Lazio ha promosso e diffuso sul suo territorio l’iniziativa «Soap on tap» (detersivo alla spina) che in due anni ha portato a 44 il numero di negozi che vendono prodotti alla spina. Grazie ad un sistema semplice, diffuso in 42 supermercati laziali, gli utenti possono acquistare i detersivi alla spina portando i flaconi da casa per caricarli da appositi erogatori. Il tutto ha comportato una significativa riduzione dei costi ambientali valutabile, nell’arco di due anni, in 441,58 megawattora di plastica non prodotta, 43 milioni di litri di acqua non utilizzata e 28,65 tonnellate di anidride carbonica non emessa nell’atmosfera, con un risparmio netto nelle tasche del cittadino che può arrivare fino al 40% della spesa.
L’interesse manifestato dalla provincia del Flevoland conferma che siamo di fronte a risultati concreti e misurabili che hanno reso questo nostro progetto un modello da emulare e da esportare.

*MS:* _A proposito di modelli. A Roma, tempo fa, si è tenuta un’importante conferenza presso la facoltà di architettura di Valle Giulia a cui lei ha preso parte per discutere del futuro della mobilità elettrica nella Capitale e in generale in Italia. Quali sono gli obiettivi e i programmi che in questo specifico settore avete avviato come Assessorato?_
*MM:* Sul fronte della mobilità sostenibile auspico una forte collaborazione tra gli enti di ricerca e le imprese che producono i veicoli a zero emissioni e che investono su questo fronte. In tal senso, sono in atto progetti e iniziative con il dipartimento di Ingegneria dell’Università La Sapienza, con l’Università di Tor Vergata e i centri di ricerca Cnr, Enea, Cirps, il Polo idrogeno di Civitavecchia e Pomos. Inoltre grazie al Programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale (Por Fesr) per le annualità 2007/2013 sulla mobilità sostenibile, siamo in fase di riformulazione dei progetti. Abbiamo intenzione di puntare su finanziamenti pubblici e privati che investano su emissioni ridotte di Co2 e sulle cosiddette energie pulite quali elettrico, idrogeno e metano. Nella mia recente visita al Polo per la Mobilità Sostenibile POMOS di Cisterna di Latina ho ribadito che è determinante valorizzare le eccellenze presenti sul territorio regionale e che il Po.Mo.S., rientra in una strategia più ampia per arrivare ad una efficiente applicazione del piano della qualità dell’aria.

*MS:* _La recente tragedia in Giappone ha fatto riesplosa la polemica sul nucleare ed i conseguenti problemi per l’ individuazione, anche nel Lazio, dei siti. Si parla, a quanto pare, di una centrale nella Tuscia, vicino Montalto di Castro, che prevedrebbe lo smaltimento delle scorie in una zona attigua, tra l’Alto Lazio e la Toscana. Mi può spiegare quali sono i nodi critici che state affrontando?_
*MM:* Ho già ribadito di essere sicuro che la presidente Polverini e l’assessore all’energia Di Paolantonio sapranno trovare le soluzioni più adatte con il Governo. Per quello che mi concerne, la mia attenzione è focalizzata al controllo sull’inquinamento prodotto dagli impianti che producono energia piuttosto che sulla tipologia degli stessi impianti. Per quanto riguarda le nuove centrali nucleari bisognerà tenere conto di una recente sentenza della Corte Costituzionale in base alla quale per realizzare un impianto che ospiti una centrale nucleare serve il parere, obbligatorio anche se non vincolante, della regione di riferimento.

*MS:* _Veniamo ad un altro problema molto delicato: i rischi idrogeologici: Tra gli obiettivi più importanti messi a segno dalla vostra amministrazione ci sono i centoventi milioni di euro per la difesa del suolo e per la prevenzione del rischio idrogeologico nei Comuni del Lazio. Una somma che fa parte del finanziamento previsto dall’accordo di programma fra Ministero dell’Ambiente e Regione Lazio. Come verranno impiegati questi fondi e quali sono le aree in cui interverrete con più urgenza?_
*MM:* I centoventi milioni di euro per la difesa del suolo nei Comuni del Lazio scaturiti dall’accordo di programma fra Ministero dell’Ambiente e Regione Lazio riguardano le emergenze legate al rischio da dissesto idrogeologico e da esondazioni. L’accordo prevede interventi prioritari, individuati in collaborazione con i Comuni, dei quali i primi undici riguardano le isole di Ponza e Ventotene. Per quanto riguarda gli interventi per il rischio esondazioni, un milione di euro andrà per la zona del Tevere e dell’Agro Romano, mentre ne sono stati stanziati 18,3 per la sistemazione del Tevere a sud di Roma con lavori sul fiume Fibreno, opere da realizzare sul Velino a protezione della parrocchia San Michele Arcangelo a Rieti, e le difese idrauliche Martullone e Albuccione. Da segnalare anche i 16,4 milioni di euro per Monterotondo Scalo, per interventi di arginatura e casse di espansione.
Per la zona di Roma sono previsti circa 10 milioni di euro necessari per avviare i lavori di bonifica e consolidamento del versante occidentale della collina dei Parioli nel II Municipio, della cavità lungo via Giannetto Valli nel XV Municipio e del movimento franoso a monte di via Labriola nel XVII Municipio per 1,6 milioni di euro. L’importo totale destinato alla Tuscia è di 11.150.000 euro, 9.430.000 per la mitigazione del rischio idrogeologico e 1.810.000 per un programma straordinario di interventi relativi alle esondazioni.
Sono dodici i Comuni del Viterbese a cui sono destinati i fondi: Montalto di Castro, Tarquinia, Bagnoregio, Orte, Gallese, Vallerano, Acquapendente, Grotte di Castro, San Lorenzo Nuovo, Bolsena, Gradoli e Latera. I Consorzi di bonifica interessati sono quello della Maremma etrusca e quello della Val di Paglia Superiore.
Per la Provincia di Frosinone i finanziamenti ammontano a 17milioni di euro che serviranno a coprire le spese dei piani straordinari diretti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico e di altri 3milioni di euro circa che fanno riferimento al programma straordinario degli interventi esondazioni. Per quanto riguarda gli interventi di difesa del suolo per le annualità 2010-2013, queste risorse serviranno rispettivamente per il consolidamento della frana in località Colle (Arpino), per la stabilizzazione geomorfologica dei versanti lungo via Costarelle (Arce), per la messa in sicurezza dei valloni Camposanto, Figurteta, Querceto e Macchia de Felci (Casalattico), per il consolidamento della frana in località Spetina (Belmonte Castello), per la bonifica del sito in frana presso San Magno (Frosinone), per il consolidamento del dissesto gravitativo in località Peschio (Morolo) e di quello lungo la strada provinciale Trisulti (Collepardo), per la sistemazione idraulica del fiume Liri in località Le Compre (Sora), del Fosso del Diluvio (Fiuggi), del Fosso Calascione (Serrone), del Fosso Frattucce (Acuto) e del Fosso della Conca (Fiuggi), per il consolidamento del movimento franoso in via E. Canale Parola (Cervaro), per la stabilizzazione geomorfologica della parete nord-ovest di Monte Trocchio (Cervaro), per il consolidamento di versante in prossimità del lago Fibreno (Posta Fibreno). In particolare, poi, gli interventi esondazioni riguarderanno il Fosso La Ria, il Fosso Campovarigno, il Fosso Valleradice, il Fosso Canale, il Fosso Cipollone, il Fosso Fossatello, il Fosso Tremoletto, che fanno riferimento al Consorzio di Bonifica di Conca di Sora. Altri sono previsti per il Rio Martinello, il Rio Torto e Rio Ripa, il Rio Ravicelle e Casarelle, il Rio Secco, il Fosso San Rocco e Canale San Rocco, del Consorzio di Bonifica Valle del Liri. Ad usufruire dei fondi saranno anche il Fosso della Maddalena, il torrente Rio, il Fosso Fresine, il Fosso Valle dell’Oste, del Consorzio di Bonifica Sud di Anagni.
In tal modo daremo una risposta concreta a tutte quelle situazioni di rischio idrogeologico diffuse sul nostro territorio, che in molti casi sono frutto di incuria e abusivismi.

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