“Qui in Umbria coltiviamo l’ambizione di candidarci ad essere un laboratorio di sperimentazione sia di nuove produzioni, sia di nuove forme di consumo di energia che contribuiscano a rafforzare ancora di più l’immagine della nostra regione quale “Cuore Verde” d’Italia”. E’ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta oggi a Palazzo Donini, a Perugia, alla tavola rotonda che ha inaugurato i lavori del seminario di tre giorni sul tema “Energiepositive” organizzato dalla Fondazione Italianieuropei, con la collaborazione delle istituzioni locali umbre, che si concluderà domenica prossima, con una conferenza cui parteciperanno il presidente della Fondazione, Massimo D’Alema, e gli amministratori delegati di Eni, Gse e F2i, Scaroni, Pasquali e Gamberale.
“Perché l’Umbria possa effettivamente dare il suo contributo nella produzione di energia attraverso fonti rinnovabili – ha aggiunto la presidente – occorre conciliare le politiche di tutela dell’ambiente e del paesaggio – componenti di cui la nostra regione è fortunatamente molto ricca – con lo sviluppo dell’energia da fonti rinnovabili, facendo alcune scelte di fondo, strategiche e condivise, perché è ormai in via di definizione, da parte dell’Unione Europea, la quota che l’Umbria dovrà garantire quale contributo alle nuove politiche energetiche europee in vista dell’approvazione degli obiettivi definiti nell’”Agenda 2020”.
Altrettanto importanti saranno anche le politiche e le azioni della Regione per incrementare ancora il risparmio energetico, migliorare l’efficienza energetica e incrementare riuso e recupero per produrre energia.
“Primi passi – ha proseguito la presidente Marini – sono stati fatti con la deliberazione del luglio 2010 con la quale abbiamo definito i criteri per l’inserimento nel paesaggio e nel territorio degli impianti fotovoltaici, che rappresentano una delle soluzioni tecnologiche per la produzione di energia da fonte rinnovabile solare. Dovremo adeguare ora i nostri atti inerenti le discipline regionali in merito all’utilizzo delle altre fonti rinnovabili, quali l’eolico, il minieolico e il geotermico”.
La presidente ha quindi ricordato come la Giunta regionale stia lavorando sul fronte delle biomasse vegetali a filiera corta, così come si sta facendo sul versante dell’idroelettrico e soprattutto mini e micro idroelettrico per sfruttare pochi, ma significativi, salti energetici idraulicamente favorevoli, nel rispetto dell’ ambiente, della biodiversità e del paesaggio fluviale che caratterizza molti dei corsi d’acqua umbri.