Rinnovabili

Marco Sabatini: “La Provincia è attenta alle risorse ambientali e paesaggistiche dell’intero nostro territorio”

Il vicepresidente e assessore alle Energie rinnovabili risponde alle obiezioni sollevate dalla funzionaria Mazzini della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici di Siena e Grosseto
Il Piano Territoriale della Provincia (Ptc) si fonda sul principio dello sviluppo sostenibile: per questo le politiche territoriali della Provincia pongono particolare attenzione alla salvaguardia di tutte le risorse ambientali e paesaggistiche dell’intero nostro territorio.

Riguardo le energie rinnovabili, la Provincia si è ovviamente posta il problema degli ambiti non idonei ad accogliere gli impianti, ancor prima che intervenissero le Linee Guida Nazionali a disciplinare la materia.

Con il Ptc la Provincia ha regolamentato, dal punto di vista paesaggistico, tutte le tipologie: fonti idrauliche, fonte solare, biomasse e risorse geotermiche. Nel far questo, abbiamo posto innanzitutto condizioni di compatibilità con il sistema paesistico e abbiamo escluso, ad esempio, i pannelli solari nelle aree archeologiche, nelle aree protette ed aree contigue, nei siti di interesse naturalistico, nei biotopi, nei corridoi biologici, negli ambiti a tutela dei monumenti, dei centri antichi e città murate e così via.

Ma non solo: la Provincia sull’energia si è sempre mossa in sintonia e confrontandosi con tutti gli Enti, le Associazioni Ambientaliste e di Categoria.

Anche per i campi da golf il Ptc pone dei requisiti di salvaguardia a tutela delle risorse essenziali del territorio, a tutela degli ambiti naturalistici e a mantenimento del valore dei paesaggi. Abbiamo per questo predisposto regole a garanzia del bilancio idrico e per il recupero delle acque, per la localizzazione in prossimità di depuratori o altri impianti di riciclo, di collocazione, dimensionamento e configurazione con il minimo impatto ambientale.

Le Energie Rinnovabili così come i campi da Golf sono quindi disciplinati dal PTC eppure nessuna osservazione in merito a questi argomenti è mai sopraggiunta dalla Sovrintendenza.
Ricordo che al Ptc hanno collaborato e dato ampio sostegno tutti gli attori operanti nel governo del territorio: sin dal 2003 – anno in cui furono avviate le 72 sedute dei laboratori per l’aggiornamento del Piano – l’Architetto Margherita Eichberg della Soprintendenza ha sempre partecipato portando i propri contributi e determinando così scambi proficui fra le Amministrazioni, così come la Soprintendenza ha sempre ricevuto gli elaborati del redigendo nuovo Piano: nell’aprile 2004 quando è stata effettuata la prima conferenza di programmazione, nel luglio 2006 quando si è dato avvio al procedimento, nel luglio 2008 quando è stata pubblicata la Valutazione Ambientale strategica, fino all’aprile 2009 quando il Ptc è stato adottato. In quest’ultima fase peraltro le uniche osservazioni o contributi pervenuti da parte della Soprintendenza sono stati solo la richiesta di elaborati in forma tradizionale cartacea – che la Provincia ha subito trasmesso – ed un incontro tecnico che è stato effettuato il 15 dicembre 2009 nel nostro ufficio pianificazione, dove i funzionari della Provincia hanno spiegato ed interloquito sui contenuti del Ptc con il funzionario, l’architetto Patrizia Pisino della Soprintendenza.

Le critiche mosse dalla Soprintendenza non trovano rispondenza né nelle azioni né negli atti che la Provincia ha compiuto.

Nessuno mette in discussione l’importante ruolo della Soprintendenza nella tutela dei beni culturali e nessuno contesta la libertà di critica e di espressione. Credo però che sia necessario, per tutti, delimitare bene il proprio campo d’azione: la Provincia di Grosseto deve occuparsi di ciò che le compete, come il governo del territorio, che è una funzione politica. La Soprintendenza si occupi di esprimere pareri sulle aree a vincolo.

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