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Marche: biocombustibile da una pianta velenosa tropicale

Firmata una convenzione tra una società marchigiana e il governo del Madagascar per l’utilizzo di 100 mila ettari di terreno

La Jatropha curcas è una pianta tropicale velenosa e pertanto non edibile, che riesce a crescere in terreni semi-aridi e in presenza di scarse precipitazioni. La possibilità di non entrare in competizione nei terreni più fertili con le colture destinate all’alimentazione, la rende una coltura molto promettente nel panorama dei biocarburanti. Lo ha capito bene una società d’impiantistica di Monteprandone, provincia d’Ascoli Piceno, che a giorni siglerà una convenzione per l’uso in concessione di 100 mila ettari in Madagascar, da destinare alla coltivazione di Jatropha. Tramite la collaborazione della Provincia di Ascoli, l’azienda ha, infatti, realizzato l’accordo con cui prevede di ricavare almeno 300 mila tonnellate di olio da utilizzare in seguito nel Piceno, non tanto per il settore dei trasporti, ma in quello energetico. “Il nostro obiettivo – spiega l’imprenditore Renato Ciarrocchi – è soprattutto quello di favorire nel prossimo futuro (2-3 anni) la costruzione nel territorio ascolano di tante piccole centrali elettriche di piccole dimensioni, 1 MW ciascuna, alimentate proprio con l’olio del Madagascar. In quella zona, e con quell’estensione di coltivazioni – aggiunge – potremmo avere tanto materiale da sostenere l’intero fabbisogno energetico del Piceno, cittadini e imprese, pari a 70 MW”. Il governo del Madagascar ha imposto come clausola che l’azienda marchigiana impieghi nel progetto 5 mila lavoratori locali.

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