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Madrid studia il rapporto tra eolico e radar meteorologici

(Rinnovabili.it) – Uno studio condotto da ricercatori dell’ “Università Politecnica di Madrid”:https://www.gmr.ssr.upm.es/www2/inicio2.htm (UPM), in collaborazione con l’ “Agenzia di Stato di meteorologia”:https://www.aemet.es/es/portada (AEMET), mostra che i parchi eolici causano interferenze dannose ai radar meteorologici.
I ricercatori hanno analizzato le varie problematiche evidenziando i dettagli dei meccanismo che causa questi disturbi. Mega turbine, alte fino a 120 metri, sono molto diffuse sulle montagne spagnole con grandi vantaggi in termini di elettricità prodotta che però portano anche dei contro. A preoccupare gli scienziati sarebbero le interferenze dei rotori con i sistemi radio come la televisione digitale terrestre o i sistemi radar preposti al controllo del traffico aereo o alla registrazione dei dati meteorologici.
I radar meteorologici infatti misurano l’intensità della pioggia valutandone la potenza riflessa e la velocità radiale del vento attraverso quello che viene chiamato _Effetto Doppler_, secondo cui frequenza apparente dell’eco dipende dalla velocità relativa della fonte. In questo modo si riesce non solo misurare la precipitazione, ma anche ad effettuare previsioni meteo a breve termine. Gli echi prodotti dalle fattorie del vento fanno sì che i dati elaborati dai radar meteo non siano corretti, facendo prevedere, alle volte, temporali che non ci saranno, disturbi che però, secondo i ricercatori,potrebbero essere facilmente eliminati dai radar.

Inoltre i diversi elementi che compongono le lame, compresi i differenti materiali producono segnali che, per la loro natura, i radar confondono con gocce d’acqua che effettuano movimenti rapidi con velocità differenti e che portano alla definizione di condizioni meteo incerte e come conseguenza si effettuano previsioni sovrastimate dell’intensità e della caduta della pioggia arrivando a registrare eventi meteo come non si sono mai verificati. Lo studio evidenzia anche il rapporto tra l’intensità della pioggia e gli effetti delle centrali eoliche, dimostrando che le interferenze diventano più dannose e fuorvianti quando l’intensità della pioggia è bassa o moderata. I meccanismi di screening si basano sulle caratteristiche temporali e di frequenza dei segnali radar riflessi dagli aerogeneratori e sono stati testati grazie a dati reali di precipitazioni ed interferenze attraverso la rete dei radar dell’AEMET ma anche attraverso simulazioni al computer. Grazie ai risultati ottenuti sarà quindi possibile valutare, in fase di costruzione di un nuovo parco eolico, il posizionamento di radar ad almeno 100 chilometri di distanza oppure sviluppare materiali in grado di rendere innocua la presenza dei rotori nei pressi di stazioni meteo.

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