E’ un appuntamento molto importante quello che si terrà il prossimo 10 febbraio all’aula magna del rettorato di S.Maria in Gradi. Si parlerà infatti di energie rinnovabili e sviluppo sostenibile del territorio, nell’ambito della Campagna Sustainable Energy Europe coordinata dalla Commissione Europea. Ma non basta. All’incontro, organizzato dall’Università della Tuscia, dice il professor Maurizio Carlini, parteciperanno anche alcuni rappresentanti della SEA Tuscia s.r.l, uno spin-off dell’Università della Tuscia nel quale sono impegnati anche alcuni giovani laureati dell’Ateneo viterbese.
“I laureati e dottori di ricerca dello spin off sono impegnati in ricerche sulle energie rinnovabili ed inoltre hanno progettato numerosi impianti e già realizzato un impianto fotovoltaico a Caprarola”. Come dire fatti concreti. E sempre in questo ambito è stato già ideato il parcheggio fotovoltaico di S.Maria in Gradi. Si tratta della copertura del parcheggio esistente dove troveranno posto 270 auto. L’impianto fotovoltaico è in grado di produrre 350 kilowatt che rappresenta il 90% del fabbisogno energetico di tutto il complesso di S.Maria in Gradi. “L’Università risparmierà ogni anno- ha detto il professor Carlini- 60.000 euro per 20 anni. Importo netto e cioè tolte le spese per il mutuo ed il costo dell’impianto. Questi soldi potranno essere utilizzati dall’Ateneo per altre necessità”.
Stesso discorso per l’impianto fotovoltaico che sarà collocato sulla copertura della Facoltà di Agraria, consentendo l’ombreggiamento delle due volte. “In questo caso si produrranno 11 Kilowatt e mezzo risparmiando circa 10.000 euro all’anno sempre per 20 anni”. E proprio in questo ambito si svolge il convegno che sarà aperto alle ore 10 dal Magnifico Rettore professor Marco Mancini. Seguiranno poi gli interventi che illustreranno anche le opportunità per il territorio della provincia di Viterbo di sfruttamento della biomasse. A questo proposito l’Università della Tuscia ha già acquistato tutte le apparecchiature necessarie per il laboratorio di certificazione delle biomasse per uso energetico. In pratica gli esperti dell’Ateneo viterbese saranno in grado di stabilire se le biomasse prodotte dagli imprenditori rispettino gli standard e siano idonee o meno per la produzione di energia. Un processo che deve avvenire in un centro specializzato.