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Londra, obiettivo CO2: demolire è meglio che ristrutturare

Gli edifici costruiti tra gli anni Sessanta e Settanta potrebbero essere difficili da recuparare: i costi proibitivi delle ristrutturazioni potrebbero renderne necessaria la demolizione

(Rinnovabili.it) – Un’ampia fascia di edifici del Regno Uniti costruiti durante gli anni Sessanta e Settanta potrebbero essere abbattuti per riuscire a soddisfare gli standard di emissioni di carbonio stabilite dalla nuova normativa visto che, secondo la British Property Federation, il settore immobiliare è il responsabile del 50% delle attuali emissioni del Paese.
Gli obiettivi fissati prevedono che i nuovi edifici commerciali siano ‘zero-emission’ a partire dal 2018 mentre per quelli esistenti non ci sono regole severe da rispettare.
Paul Morrell consigliere del governo per il settore costruzioni dal novembre scorso è impegnato nella ricerca di soluzioni che siano in grado di eliminare le emissioni di carbonio dal settore edile con l’obiettivo di supportare la politica governativa che prevede il taglio dell’80% degli inquinanti entro il 2050 facendo riferimento ai livelli del 1990. A tal proposito il consigliere Morrell ha suggerito l’abbattimento di parte degli edifici risalenti agli anni Sessanta e Settanta per raggiungere velocemente gli obiettivi che altrimenti verranno disattesi probabilmente a causa degli alti costi di ristrutturazione calcolati.
“Negli anni Sessanta tutto è stato costruito in maniera veloce, economica e senza dare spazio all’estetica…Gli edifici che presentano le maggiori difficoltà di recupero sono quelli semi-industrializzati, gli altamente inefficienti, i male isolati e i non belli esteticamente, che non vale la pena rimettere a nuovo mentre alcuni potrebbero essere risistemati sostituendo inizialmente i tetti, ad esempio”.
Misure moderne di ristrutturazione, ha comunicato la English Heritage, come l’istallazione di serramenti in materia plastica e pannelli isolanti per le pareti non risultano adatti a molti degli edifici storici in quanto, non permettendo all’edificio di respirare, aumenterebbero il rischio di muffa e umidità. Al contrario la sostituzione delle vecchie caldaie e l’isolamento dei tetti potrebbero dare risultati positivi.
E’ stato stimato che la Gran Bretagna dovrebbe spendere la cifra approssimativa di 400 miliardi di sterline in ristrutturazioni e in nuove costruzioni entro il 2020 per dare inizio ad un percorso che vada incontro alla normativa green.