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Londra: mobilità sostenibile secondo Boris Johnson

Ecco i nuovi provvedimenti che il neo-sidaco della capitale britannica adotterà in tema di traffico e inquinamento, diversi da quelli che vigevano con il precedente amministratore

Con il cambio sulla poltrona di sindaco, via il laburista “Ken Il rosso” per far posto al conservatore Boris Johnson, che fine faranno le battaglie per una mobilità sostenibile di Livingstone? Le sue campagne, dalla “congestion charging” al superbollo per i Suv, gli avevano procurato l’appellativo di “paladino della mobilità sostenibile”. Ora il suo successore Johnson, ex giornalista, prevede di abolire il costoso ticket d’accesso al centro (25 sterline al giorno) per Suv e supercar, affermando che “si tratta di una misura che serve a poco per proteggere l’ambiente” e si tratta di “una vera bastonata nei confronti degli automobilisti”. Johnson invece ha assicurato che niente cambierà in merito alla conservazione della “Low Emission Zone”, un grande settore di Londra con severissime norme per la circolazione dei più inquinanti veicoli commerciali.
Per il trasporto pubblico Johnson vuole rimettere in circolazione i bus a due piani eliminati dall’ex-sindaco, invece via i “bendy bus”, (autobus articolati) che Johnson ritiene e pericolosi, mentre ha intenzione di riproporre una moderna versione del vecchio “Routemaster”. Inoltre vuole investire circa 2 miliardi di euro per lo sviluppo delle piste ciclabili, visto che lui, giovane quarantenne, pare si muova esclusivamente in bicicletta.