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Londra, dal Governo 200 mln per 8 centri di innovazione tecnologica

La Gran Bretagna punta sull'innovazione tecnologica e finanzia con 200 milioni di sterline la realizzazione e il monitoraggio di nuovi centri per la realizzazione di un network che sia in grado anche di creare nuovi posti di lavoro

(Rinnovabili.it) – Il Vice Primo Ministro britannico Nick Clegg ha lanciato un programma da 200 milioni di sterline per impostare un network composto da 6 a 8 centri di innovazione tecnologica. Incentrati sulla fabbricazione, sull’efficienza energetica e delle risorse, sul trasporto e su altri settori l’iniziativa nasce per consentire al know-how di settore di diffondersi dando vita a nuove sinergie, tutte a vantaggio della popolazione e del pianeta.
Grazie alla revisione del “Technology Strategy Board”:https://www.innovateuk.org/content/news/technology-and-innovation-centres-prospectus-publi.ashx il programma ha quindi a sua disposizione un fondo del valore di 200 milioni di sterline per la realizzazione ed il monitoraggio dei centri
“La Gran Bretagna ha bisogno di un nuovo tipo di crescita. Non è giusto, né ragionevole essere dipendenti e fieri unicamente della City di Londra e per ciò che concerne i servizi finanziari. Dovremmo essere all’avanguardia nella scienza, nella produzione e nella tecnologia” ha commentato Clegg in occasione del lancio del prospetto del Centro tecnologico avvenuto giovedì scorso.
Adesso è il momento delle imprese, delle università e delle altre organizzazioni chiamate a registrarsi qualora siano interessate a dar vita ad un centro di innovazione tecnologica.
“I nuovi centri di innovazione tecnologica contribuiranno ad attrezzare l’industria del Regno Unito fornendo la capacità di capitalizzare le opportunità del mercato globale futuro attraverso la ricerca d’avanguardia” ha riferito il Segretario di Stato agli Affari, Vince cavo “I centri costituiscono una parte fondamentale del lavoro del governo per riequilibrare l’economia del Regno Unito e creare nuovi posti di lavoro di alto valore all’interno del settore privato”.