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Lombardia: smog, 2 milioni ai Comuni per potenziare i controlli

La Regione Lombardia trae dal suo bilancio 2 milioni di euro da destinare a Comuni e Province come contributo straordinario per incrementare i controlli sui veicoli e sugli impianti di riscaldamento. “L’obiettivo – ha spiegato il presidente Roberto Formigoni, in una conferenza stampa con l’assessore all’Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi – è quello di triplicare i controlli su strada portandoli dagli attuali 40/50.000 all’anno a 120/150.000 entro il mese di aprile”. “Inoltre – ha spiegato Formigoni – la Regione intensificherà la sorveglianza sui Comuni e le Province, cui compete il controllo sugli impianti di riscaldamento. Ahimè, pochi Comuni hanno sinora adempiuto all’obbligo, e devo registrare che il numero delle Province è tendente a zero” (il controllo spetta ai Comuni che hanno più di 40.000 abitanti e alle Province per i Comuni di popolazione inferiore). Ma il contributo della Regione per favorire l’abbattimento delle polveri sottili comprende anche l’estensione, dopo una prima fase sperimentale, della Mobility Card dall’area di Milano a tutta la zona critica A1. Formigoni ha aperto anche un nuovo fronte: quello della mobilità casa-azienda e per questo, con un’iniziativa inedita in Italia, ha convocato, già per questo venerdì, 11 febbraio, la prima convention dei Mobility manager attivi in Lombardia. E al Governo rilancia – in linea con l’Unione europea – la sollecitazione a varare un Piano nazionale sull’aria, da tempo atteso e finora mancante. Quelli annunciati oggi sono interventi che si aggiungo alla serie molto nutrita di misure strutturali già in vigore e previsti dalla legge regionale sull’aria. Come ha ricordato l’assessore Raimondi, “Le misure messe in atto da Regione Lombardia sono le più severe in Italia e fra le più rigide in Europa. Non è certo un caso che il commissario europeo Potocnik abbia detto che la situazione sia ‘in lento miglioramento’. I nostri provvedimenti strutturali stanno funzionando”. Dai dati elaborati emerge che diverse città europee, tutte geograficamente meglio posizionate rispetto a Milano per quanto riguarda la dispersione degli inquinanti, stiano superando il limite di 50 microgrammi di Pm10 per metro cubo. A Innsbruck ieri erano 94, a Grenoble e Monaco di Baviera 100, a Madrid 92, a Zurigo 90 e a Siviglia 85. Dal 15 ottobre vige il divieto di circolazione per 12 ore al giorno (7.30/19.30 dal lunedì al venerdì) dei veicoli a benzina e diesel euro 0 e diesel euro 1 e 2 e il fermo progressivo, con modalità differenti a seconda della zona, dei ciclomotori e motoveicoli euro 0 a 2 tempi. Permangono anche le limitazioni all’uso della legna nei Comuni sotto i 300 m s.l.m, (che contribuisce al 10 per cento dell’inquinamento in Lombardia), i divieti di combustione delle biomasse all’aperto e il divieto dell’uso dell’olio combustibile nei riscaldamenti civili”. Regione Lombardia ha stanziato ulteriori 2 milioni di euro per raddoppiare il contributo che riconosce all’Ente sul singolo controllo. L’obiettivo è che possano dunque aumentare notevolmente i Comuni che hanno aderito con questo obiettivo al Protocollo varato negli scorsi anni. Potenziamento della Mobility Card lanciata lo scorso anno, prevede un contributo di 3.000 euro da spendere in servizi di mobilità sostenibile (mezzi pubblici, treni, car sharing, taxi, ecc) per chi rottama la vecchia auto inquinante e si impegna per tre anni a non acquistarne una nuova. Da oggi possono richiederla anche tutti coloro che risiedono nella zona critica A1 e non più nella sola Milano. Particolare attenzione sarà riservata alle fasce economicamente più deboli. Meeting dei Mobility Mangaer venerdì 11 febbraio si riuniranno dunque in Regione gli esperti aziendali di mobilità sostenibile: si stima siano circa 300 in Lombardia. Sono quelle figure presenti in ogni Ente con oltre 800 dipendenti e nelle aziende con almeno 300. L’obiettivo è di condividere con loro forme di mobilità alternativa a partire dal percorso casa/lavoro, che contribuisce per il 50 per cento al traffico. Anche semplici gesti quotidiani, come far attenzione a non eccedere con la temperatura interna, possono favorire la diminuzione delle concentrazioni di Pm10. Per questo il presidente Formigoni ha invitato a “rispettare la temperatura massima prevista per legge negli edifici privati (19/20 gradi) e a limitare o abolire i mezzi privati soprattutto nei giorni di difficoltà, sfruttando invece i servizi pubblici”.