Il governatore della Calabria, insomma, è stato estremamente netto e deciso, Non ha espresso nemmeno critiche sugli aspetti tecnici e gestionali del progetto della centrale termoelettrica a carbone della potenza a di 2 x 660 MW. “Eventualmente, ha avvertito, “saranno presentate nelle forme e nelle modalità previste dalla normativa vigente”.
Ma per ora il governo sa che il progetto non è coerente con i programmi della Regione e degli enti locali che hanno effettuato una scelta inequivocabile: adottare modelli di sviluppo sostenibili basati sulla valorizzazione delle risorse ambientali e culturali locali per migliorare la qualità della vita dei residenti e attrarre nuovi flussi di visitatori e turisti nell’area.
“In questo contesto – chiarisce Loiero – la realizzazione di una centrale a carbone nell’area ex Liquichimica costituirebbe di fatto la fine di tali politiche con tutto ciò che ne consegue. Infatti l’impatto negativo degli effetti della centrale a carbone sulla qualità della vita e sull’attrattiva dell’area grecanica sarebbe disastroso, annullando di fatto tutti gli investimenti pubblici e privati realizzati negli ultimi anni in coerenza con le strategie di sviluppo adottate dalle istituzioni e dai soggetti locali”.