L’evento prevede nove concerti simultanei sparsi in tutto il mondo, e la partecipazione di oltre centocinquanta tra i più famosi musicisti internazionali, che canteranno per una causa comune: la lotta ai cambiamenti climatici
L’idea di partenza che ha permesso di organizzare un evento di così vaste dimensioni, parte dal documentario vincitore del premio Oscar intitolato “An Inconvenient Truth” (Una scomoda verità), prodotto da Al Gore, già vice-presidente degli Stati Uniti e oggi notoriamente impegnato ambientalista nella battaglia contro l’effetto-serra.
Kevin Wall – produttore mondiale e vincitore di un premio Emmy per il “Live 8” del 2005 – vede le immagini, chiama Gore e contatta l’associazione da lui fondata nel 2006, “Alliance for Climate Protection” e gli propone l’organizzazione di un evento senza precedenti È nato così il progetto per “Live Earth: The Concert for Climate Crisis”. In tutti i continenti, con nove concerti simultanei oltre cento, tra i più famosi musicisti del mondo, canteranno per lanciare il grido d’allarme sul clima. .
*Ma in Italia a che punto siamo?*
Da noi l’evento sarà seguito in diretta dai giornalisti del Tg LA7 che effettueranno dei collegamenti con le diverse sedi dei concerti, e manderanno in onda in diversi orari della giornata, servizi di approfondimento, inchieste e reportage correlati all’ambiente e al clima: si parlerà di “Antartide ultima frontiera” e “Viva l’Amazzonia” ultima frontiera verde del pianeta, in conclusione uno speciale dedicato al Circolo Polare Artico. Le emittenti di MTV, MTV Brand New seguiranno ininterrottamente le fasi dei concerti dalle nove del mattino; altro contributo da RDS (Radio Dimensione Suono), che seguirà la diretta dagli studi di Roma e invierà 62 collaboratori che insieme ai conduttori di RDS per partecipare personalmente ai concerti del Live Earth di New York, Londra, Sydney, Rio de Janeiro, Johannesburg, Tokyo e Amburgo. Unica nota stonata la mancata partecipazione di artisti italiani: Zucchero avrebbe dovuto cantare dal palco di Istanbul, ma secondo le ultime notizie il concerto non sarebbe stato più autorizzato per motivi si sicurezza legate alle prossime elezioni politiche nel paese. Per quanto riguarda la lotta alle emissioni, alcuni artisti e manifestazioni musicali nostrane, hanno iniziato a puntare sull’energia pulita, o meglio a compensare le emissioni di CO2 promuovendo progetti di compensazione ambientale. E’ il caso della manifestazione canora estiva, il Festivalbar che da circa quattro anni, con il sostegno di Impatto zero e LifeGate Energy, contribuisce con la messa a dimora di 21.000 mq. (solo per l’edizione 2007) di alberi nella foresta del Costa Rica, a compensare le emissioni di anidride carbonica prodotte nelle diverse tappe del tour. Come è noto infatti, le specie vegetali hanno la proprietà di assorbire l’anidride carbonica prodotta dalle attività umane, la principale responsabile dell’effetto serra.