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L’Ires Cgil pubblica il dossier sulle energie rinnovabili in Italia

(Rinnovabili.it) – Nel 2020 vi potrebbero essere ben 250mila persone occupate nell’ambito delle energie rinnovabili del nostro paese: prospettiva allettante che emerge con maggiore nettezza dal dossier “Energia e lavoro sostenibile”:https://www.ires.it/files/upload/Dossier%20energia%20e%20lavoro%20sostenibile%2024%20gennaio11.pdf che l’Osservatorio Energia e Innovazione dell’Ires Cgil ha reso pubblico ieri in una conferenza. Il convegno, intitolato _“L’energia per il lavoro sostenibile – la terza rivoluzione industriale”,_ ha messo in luce uno scenario a dir poco ottimistico per quel che concerne le eco-energie, soprattutto se si pensa che al giorno d’oggi gli occupati del comparto sono circa centomila, numero in cui sono ricompresi anche i posti indiretti. Il dossier è stato suddiviso in sette specifiche sezioni, ognuna delle quali ha approfondito un singolo aspetto delle rinnovabili italiane: partendo, infatti, dagli impegni di stampo internazionale, si passa poi per il cosiddetto “smart grid” (il nuovo paradigma energetico), lo sviluppo del settore e le sue dinamiche lavorative, l’efficienza energetica, il sistema dei trasporti, l’efficienza collegata al sistema residenziale e gli scenari nazionali.

Come già accennato, è proprio l’ambito occupazionale quello che desta maggiore attenzione, visto che l’Osservatorio ha calcolato la presenza degli addetti in ogni settore, mettendo in luce come ben 25mila dipendenti lavorino nelle biomasse, altri diecimila nell’eolico, mentre 5.700 appartengono al settore fotovoltaico, dunque si può capire come i lavori più tradizionali risentano di un “fascino” minore. Dal punto di vista internazionale, l’Ires auspica nuovi interventi di policy in modo da sviluppare tecnologie innovative per un vero e proprio cambiamento di rotta; molto interessante, infine, è il riferimento alla smart grid, la “rete intelligente” che rappresenta l’integrazione tra le varie tecnologie per comunicare in maniera rapida e ridurre l’impatto ambientale, con degli indubbi vantaggi relativi all’ottimizzazione dei costi e alla diversificazione delle opzioni di generazione energetica.

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