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Lipu a Regioni: adottare subito Linee Guida su rinnovabili

Inviato un Documento di osservazioni dalla Lega Italiana Protezioni Uccelli per ricordare come la veloce accettazione delle Linee guida regionali per l’insediamento di impianti da fonti energetiche verdi costituisca un’occasione da non perdere per tutelare biodiversità e paesaggio

(Rinnovabili.it) – Arginare lo sviluppo caotico dei grandi impianti per la produzione energetica da fonti rinnovabili attraverso la veloce adozione delle Linee Guida Regionali come previsto dal decreto del Ministero dello Sviluppo Economico dello scorso 10 settembre. E’ quanto chiede ai Presidenti di regione, agli assessori competenti e alle commissioni consiliari regionali interessate la Lega Italiana Protezioni Uccelli. La LIPU-BirdLife Italia vuole riportare l’attenzione sulla quanto mai delicata relazione esistente tra le grandi istallazioni e l’ecosistema nazionale, chiedendo a gran voce che tali disposizioni di riferimento per le amministrazioni regionali vengano adottate entro il prossimo 1° gennaio 2011. La richiesta è quella di un “provvedimento che metta ordine a uno sviluppo incontrollato del settore” eolico e fotovoltaico che crea “pericolo per l’ambiente, il paesaggio e la biodiversità”.
“Lo sviluppo incontrollato e non pianificato di impianti eolici ma anche fotovoltaici e idrici – scrive Giuliano Tallone, Presidente LIPU-BirdLife Italia – ha gravi ripercussioni sul paesaggio, sulla biodiversità, sui beni storici e archeologici e sull’identità rurale come purtroppo si è verificato in estesi comprensori del Mezzogiorno. Tutto ciò – prosegue Tallone – pone dunque alle Regioni il dovere di cogliere l’opportunità offerta dal decreto e intervenire con urgenza per non compromettere ulteriormente il territorio, pur programmando uno sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili. Nello stesso tempo – conclude Tallone – le regioni possono promuovere una politica nel settore finalmente più adeguata e magari indirizzata verso lo sfruttamento delle superfici antropizzate e industriali”.
Adottare le Linee Guida, spiega l’associazione, significherebbe anche definire le zone che non sono idonee a ospitare tali impianti: dalle aree Unesco alle aree protette (legge 394/91) e le zone umide Ramsar, dai siti di rete Natura 2000 (Sic e Zps) alle aree Iba (Important Bird Areas, le Aree importanti per gli uccelli), dagli habitat naturali o semi naturali (come pascoli, macchie, boschi) alle Oasi di protezione e quelle di “ripopolamento e cattura” (legge 157/92). Nell’insieme non posso non rientrare anche i luoghi di valore storico-archeologico, sottoposti a vincolo idrogeologico o ospitanti siti riproduttivi di specie di uccelli ormai rari e di grande interesse conservazioni stico. Il documento contenente le osservazioni della LIPU e inviato nei giorni scorsi proprio ai Presidenti di regione riporta anche le prescrizioni sugli impianti fotovoltaici, idroelettrici (da vietare lo sbarramento degli ultimi corsi d’acqua con presenza della lontra) e la necessità di codificare con le Linee guida regionali la Valutazione di incidenza in alcuni casi specifici.