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Liberalizzazione 1/La nuova legge e cosa cambia per gli utenti

Ai nastri di partenza la liberalizzazione del mercato elettrico per i clienti residenziali. Dal primo luglio, infatti, entrerà in vigore il decreto legge Bersani, approvato dal Consiglio dei ministri il 15 giugno e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 139 del 18/06/07, che renderà possibile ad ogni cittadino la libera scelta del fornitore di energia elettrica, in vista del completo recepimento della direttiva europea 2003/54/CE per l’apertura del mercato elettrico in tutti gli Stati membri. Come rivelato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta, ‘le norme non sono ancora pronte, avremmo rischiato un periodo di vacatio, il governo ha quindi sussunto una parte piccola che riguarda il testo di Bersani al Senato ed ha approvato il decreto legge, che consente a ogni cittadino di scegliere il suo fornitore di energia elettrica’. Il decreto prevede quindi una serie di misure per permettere di passare subito ai nuovi operatori o di rimanere con il vecchio fornitore senza incorrere in rischi, ma mancano ancora una serie di tutele per l’utenza in fase di passaggio.
Soddisfatto il presidente dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, Alessandro Ortis, per il quale ‘il provvedimento è un tassello necessario verso la completa apertura dei mercati e la piena competizione degli operatori, mantenendo allo stesso tempo tutele adeguate per i consumatori, specie quelli più vulnerabili’.
L’obiettivo fondamentale che si prefigge il processo di liberalizzazione, iniziato in Italia con l’emanazione del decreto legislativo 79 del 16 marzo 1999, è la diminuzione dei prezzi e il miglioramento della qualità del servizio a favore dell’utente finale. Il meccanismo della libera concorrenza, infatti, alla base della liberalizzazione, dovrebbe portare dei vantaggi per i consumatori, attraverso una competizione che promuove le forniture più economiche, flessibili e di qualità. Con il decreto Bersani non esiste più, quindi, un solo operatore dal quale comprare energia, ma chiunque è in grado di produrla può appoggiarsi alle reti esistenti e diventare fornitore.
In particolare, il decreto legge appena varato prevede un regime di tutela, ovvero delle misure per proteggere i consumatori da aumenti ingiustificati dei prezzi, soprattutto nella prima fase, e per permettere a chi volesse rimanere con il vecchio operatore di contare sulle garanzie attuali fino a quando non sarà completato il processo di liberalizzazione. Sarà, quindi, lasciato all’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas il compito di indicare condizioni standard di erogazione e prezzi di riferimento delle forniture di elettricità e gas: già approvata la cosiddetta “tariffa di transizione”, in arrivo quella di “riferimento”. Le due sommate determinano l’importo della bolletta.
Sono previste garanzie di erogazione, in grado di assicurare il servizio in continuità con la situazione attuale per utenti non domestici che scelgono invece un nuovo fornitore di energia elettrica e per chi transitoriamente dovesse rimanere sprovvisto. In questi casi il servizio sarà per ora temporaneamente garantito dalle imprese che già lo svolgono. Comunque il ministero dello Sviluppo Economico si riserva di scegliere i fornitori per le suddette eventualità, mediante delle procedure concorsuali.
Importanti, infine, le regole di trasparenza con l’obbligo di separazione societaria tra l’attività di vendita e quella di distribuzione di energia elettrica, con la divisione funzionale tra la gestione delle infrastrutture del sistema elettrico e del gas naturale dal resto delle attività. I fornitori di elettricità saranno, quindi, obbligati a informare, tramite bolletta, i propri clienti sul mix di fonti energetiche utilizzate e ad informare sull’impatto ambientale provocato dalle varie tipologie di produzione.
Tutto questo cosa porterà a livello pratico? Un cliente domestico che decidesse da subito di cambiare fornitore non incorrerà in aumenti rispetto al regime attuale e sarà tutelato nei primi sei mesi di transizione. Chi invece, cliente domestico o piccola media impresa, con meno di 50 dipendenti e fatturato inferiore a 10 milioni di euro, decidesse di rimanere con il proprio fornitore, continuerà a beneficiare delle attuali condizioni di servizio, derivanti dall’approvvigionamento tramite l’Acquirente Unico. Per tutte le altre categorie di clienti non domestici, ovvero le imprese con più di 50 dipendenti, che non scelgano un nuovo fornitore di elettricità e per chi temporaneamente rimanesse senza operatore, scatterà il “servizio di salvaguardia” per tutelare la continuità della fornitura.
In pratica dal primo luglio sarà possibile cambiare fornitore di energia elettrica con la stessa facilità con cui si cambia gestore telefonico. Con una semplice richiesta, anche on line, si riceverà a casa la nuova proposta di contratto e quindi si potrà comprare l’elettricità dal fornitore che offre le condizioni migliori rispetto alle proprie esigenze. Il tutto senza dover cambiare contatore o rischiare interruzioni nel servizio, e con la tutela delle attuali fasce sociali e delle tariffe differenziate. Anche in questa fase, infatti, i gestori dovranno rispettare i vincoli tariffari fissati dall’Autorità, che pone un tetto ai ricavi totali del distributore per tipologia di utenza e uno al prezzo che può essere richiesto al singolo cliente.
L’Autorità ha già definito una tariffa di transizione che, fino al 31 dicembre 2007, sarà usata come riferimento dagli operatori. Nel frattempo sarà stabilita dal governo una nuova tariffa sociale per individuare le categorie da agevolare. L’attuale sistema, infatti, premia solo chi consuma meno e prevede due tariffe, D2 e D3: la prima per clienti domestici residenti fino a 3 kW di potenza, la seconda per clienti domestici residenti con più di 3 kW e clienti non residenti.
È stato creato, inoltre, il numero verde 800.194.491, attivo dal 18 giugno al 20 luglio, promosso dall’associazione Altroconsumo e dal Wwf per aiutare i consumatori a chiarire i dubbi, cogliere le opportunità, conoscere i propri diritti. È infatti ancora scarsa l’informazione in questo settore, come dimostra un’indagine del Cfi Group & Gpf, dalla quale emerge che solamente il 56% delle persone è consapevole della liberalizzazione elettrica, applicata finora solo alle imprese. Risulta debole anche la propensione a cambiare fornitore.
Non resta, quindi, che muoversi in questa giungla e cogliere l’offerta più vantaggiosa.
(fonte Reuters, Il Sole 24 ore, Il giornale, Ansa, Multiutility.bz)

Per ulteriori approfondimenti potete consultare il “Decreto Legge”:https://www.gazzettaufficiale.it/gurifulcrum/dispatcher?service=1&datagu=2007-06-18&task=dettaglio&numgu=139&redaz=007G0094&tmstp=1183024741484

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