Il termovalorizzatore di Parona migliora le emissioni nell’aria e la depurazione delle acque: 50% di ossidi di azoto in meno ed i reflui sotto controllo. E’ quanto emerso al termine di una visita all’impianto, del consiglio di amministrazione di LGH che ha dato il via alle innovazioni tecnologiche a favore dell’ambiente. Si tratta, spiega una nota, di due innovativi interventi strutturali realizzati nell’ultimo anno per migliorare le emissioni nell’aria ed i reflui degli impianti: il sistema di trattamento acque e l’ultimo Denox. Il cda di LGH, dal luglio scorso nuovo socio di Lomellina energia, era accompagnato dai presidenti delle 5 societa’ patrimoniali: Cogeme, AEM Cremona, ASM Pavia, ASTEM Lodi e SCS di Crema. Nel corso della visita, Vincenzo Filisetti, presidente di Lomellina Energia, ha presentato i risultati ottenuti in un anno di attivita’ della seconda linea. Allo stato attuale tutto l’impianto, integrato di trattamento acque e Denox, e’ pienamente funzionante. Il Presidente di LGH, Giuseppe Tiranti, ha commentato: ½La realizzazione della seconda linea di termovalorizzazione e’ avvenuta nel rispetto dei tempi e dei costi e questo e’ motivo di soddisfazione per il nostro Gruppo. Ora, con l’inserimento del sistema Denox e trattamento acque, l’operativita’ migliora ulteriormente. I limiti di legge non sono per noi l’unico driver di sviluppo degli impianti; ogni miglioria di efficienza con un beneficio per l’ambiente e la produttivita’ e’ al centro della nostra attenzione”. L’amministratore delegato Fabrizio Scuri ha posto l’accento sull’importanza della struttura: “Questo impianto rappresenta uno dei motori di sviluppo di LGH sia per quanto riguarda l’energia elettrica prodotta ed esportata che per la quantita’ di rifiuti smaltiti. Qui, grazie anche alla nuova linea di lavorazione, vengono bruciate 380.000 tonnellate di rifiuti all’anno. Tutto questo si trasforma in circa 250.000 Megawattora di energia elettrica ed un fatturato annuo di circa 85 milioni di euro”. La rilevanza del termovalorizzatore e’ indicata anche dall’occupazione di un centinaio di dipendenti, con un positivo indotto di altre 100 unita’. Per quanto riguarda il trattamento acque, con il nuovo sistema si provvede alla depurazione delle acque meteoriche potenzialmente contaminate. Queste, altrimenti dette acque di prima pioggia, vengono raccolte in una vasca di accumulo dedicata per poi essere sottoposte ad un trattamento di disoleazione e separazione delle sostanze inerti sedimentabili attraverso separatori a pacchi lamellari. Le acque di processo e di lavaggio vengono raccolte in due vasche di accumulo dedicate e di qui rilanciate a mezzo pompe a due unita’ di chiarificazione di pari capacita’. Le acque chiarificate vengono riprese ed inviate ad una vasca di accumulo di opportune dimensioni da cui vengono poi pompate ad un comparto di ultrafiltrazione seguito da un’unita’ di osmosi inversa. I reflui vengono raccolti in un bacino di omogeneizzazione per poi essere inviati al trattamento biologico a funzionamento continuo. Il trattamento si avvale della tecnologia della depurazione biologica a fanghi attivi e della separazione del fango con membrane di ultrafiltrazione, in sostituzione della tradizionale decantazione per gravita’. Il processo prevede varie fasi di denitrificazione e di ossidazione /nitrificazione, queste ultime equipaggiate con opportuni sistemi di aerazione, per ottenere l’abbattimento delle forme azotate e della sostanza organica biodegradabile presenti nei reflui da trattare.