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L’EPA alza il tiro sull’etanolo proveniente dal mais

(Rinnovabili.it) – All’inizio di febbraio l’Environmental Protection Agency (EPA) ha dichiarato di sentire la necessità di cambiare la normativa che regola la produzione di biocarburanti aggiungendo che l’etanolo prodotto dalla lavorazione del mais è un carburante davvero pulito rispetto alle benzine tradizionali contrastando così il parere di chi da tempo si oppone all’utilizzo di prodotti alimentari per la generazione di biofuel.
L’EPA ha proposto che venga aumentata la produzione di biocarburanti dagli attuali 12 miliardi di galloni annui fino a 15 miliardi a partire dal 2015, concentrandosi anche sull’utilizzo di materie prime di derivazione industriale come trucioli di legno, che non richiedono l’impiego di terreni coltivabili per la produzione.
Attualmente un terzo del mais coltivato negli Stati Uniti viene impiegato per la produzione di etanolo che, secondo le ultime stime, rappresenterà all’incirca il 42% dei 36 miliardi di galloni di biofuel prodotti dagli Usa nel 2022.
Le perplessità in merito alla richiesta dell’EPA riguardano soprattutto la necessità di un maggiore impiego di pesticidi e fertilizzanti chimici al fine di aumentare la produzione e soddisfare così la richiesta di un mercato in costante crescita a danno dell’ambiente e della salute. Quindi se da una parte i biocarburanti permetteranno al settore trasporti di inquinare meno, gli agenti chimici utilizzati in agricoltura ne aumenteranno l’impatto ambientale soprattutto a livello degli ecosistemi marini che al momento risultano compromessi in zone in cui il mais viene coltivato, quasi esclusivamente, per essere trasformato in carburante green, come ad esempio la ormai tristemente nota ‘zona morta’ del Golfo del Messico, irrimediabilmente compromessa.
Inoltre è stato dimostrato che alcuni pesticidi azotati emettono in atmosfera quantità elevate di gas serra che risultano 200 volte più dannose del carbonio, a dichiararlo James Coan del Baker Institute for Public Policy della Rice University.
“Non abbiamo bisogno di più etanolo dal mais, abbiamo bisogno di biocarburanti di prossima generazione che abbiano un maggiore potenziale energetico, non contribuiscano all’innalzamento delle temperature siano in grado di proteggere la qualità delle nostre acque e della nostra aria”, ha detto Franz Matzner direttore dell’Istituto di Bioeconomy alla Iowa State University.

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