(Rinnovabili.it) – Legambiente, come tantissime persone desiderose di avere un ambiente più sano e sostenibile, non ha perso la speranza di debellare l’amianto dalla vita degli italiani. Ieri l’associazione ambientalista ha presentato a Roma, presso la Sala Conferenze del Senato, la campagna “Liberi dall’amianto”, denunciando che a 18 anni dall’uscita della legge 257 del 1992 ci sono ancora molti luoghi contaminati da tale materiale. Si stima, secondo l’ultimo rapporto di Legambiente, che l’amianto ancora da bonificare si aggiri intorno ai 32 milioni di tonnellate. “Liberi dall’amianto” è stata esposta in occasione del primo convegno nazionale “Provincia Eternit Free”:https://www.azzeroco2.com/default.asp?id=495, a cui hanno preso parte diversi assessori delle province di Roma, Bari, Trani, Barletta, Lecce, Vercelli, Alessandria, Benevento e della Comunità Montana della Marsica.
La campagna, inoltre, è stata presentata insieme a “ISDE Italia”:https://www.isde.it/, l’associazione nazionale dei medici per l’ambiente, e si auspica che, a dimostrazione di evidenti conseguenze sanitarie (ogni anno si registrano dai 2000 ai 4000 decessi per esposizione professionale, ambientale e domestica all’amianto), Regioni e Stato intraprendano politiche ed azioni sensate per recuperare il tempo perso dall’uscita della legge 257/92.
Questa legge non metteva solamente al bando l’amianto, ma affrontava anche le complesse problematiche ad esso collegate: la tutela contrattuale dei lavoratori, i limiti ed il controllo delle emissioni, l’imballaggio, l’etichettatura e lo smaltimento dei rifiuti. La legge prevedeva che entro 180 giorni dall’entrata in vigore le Regioni si dotassero di un Piano Regionale sull’Amianto, uno strumento per il censimento, la bonifica e lo smantellamento del materiale. Ancora oggi non tutte le Regioni hanno approvato questa norma.
Oltre a spingere l’intervento delle amministrazioni pubbliche sul problema, la campagna è nata con l’obiettivo di sollecitare privati ed imprese a sostituire i tetti dei propri capannoni agricoli ed industriali con coperture fotovoltaiche, beneficiando degli incentivi statali e del conseguente risparmio energetico. La diminuzione dell’amianto ridurrebbe le emissioni di anidride carbonica in linea con quelle che sono le indicazioni dell’Unione Europea, che spera in un abbattimento del 20% di CO2 entro il 2020 a tutela della nostra salute e del nostro territorio.