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Legambiente: mobilità sostenibile per il “diritto al respiro”

Lenzuola bianche per testare la qualità dell’aria, manichini con maschere anti-gas nelle vetrine dei negozi, lo “Sciopero del Respiro” e tante altre iniziative di protesta e sensibilizzazione. Riprende in questo modo da dicembre, Mal’Aria, la storica campagna di Legambiente sull’inquinamento atmosferico e industriale. Obiettivo principe, sostenere la mobilità sostenibile e tenere sott’occhio i livelli di smog nei capoluoghi italiani i cui dati tuttavia tornano a far impensierire. Secondo la classifica stilata dall’Associazione e relativa ai livelli di PM10 anche l’anno che sta per concludersi è stato segnato da elevati livelli di polveri sottili in molte delle città monitorate, nel 65% addirittura oltre il limite consentito (50 µg/m³ per numero massimo di 35 giorni). Peggiore della classe Torino che guida la classifica con 118 superamenti, seguita da Venezia dove il limite è stato oltrepassato per 102 giorni. Male anche Milano (94 giorni di superamento), Firenze (86), Roma (67), Salerno (63), Bologna (57) e Bari (44). Per questo motivo fino a marzo Legambiente porterà avanti una serie di iniziative di denuncia ma, nel contempo, che possano essere momento di dialogo tra cittadini ed istituzioni attraverso ad esempio biciclettate in mascherina anti-smog per richiedere più piste ciclabili e meno automobili o cordoli umani sulle corsie preferenziali per richiedere la protezione delle stesse e evitare l’invasione delle automobili private. E riconfermare così un diritto importante: quello al “respiro”.

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