Rinnovabili

Legambiente: la società civile dica no a nucleare e sì a rinnovabili

E’ un appello deciso quello che Maurizio Gubbiotti, responsabile del Dipartimento internazionale di Legambiente, lancia dal Civil G8 Dialogue che si apre oggi a Kyoto. Legambiente, unica presenza ambientalista italiana, porta il suo appello in Giappone per chiedere a tutti i Paesi di fermare la proliferazione nucleare sia civile che militare, e di promuovere le energie rinnovabili per contrastare i cambiamenti climatici globali. “Sono scelte fondamentali per la pace e la lotta ai mutamenti climatici” ha commentato Gubbiotti. “La storia del nucleare è costellata da una lunga lista di incidenti: tra i più gravi quello di Sellafield in Inghilterra nel 1957, quello di Three Mile Island nel 1979 negli USA, la catastrofe di Cernobyl nel 1986, Tokaimura in Giappone nel 1999 e Mihama nel 2004, sempre in Giappone”. Non solo: “Ai costi elevati e alla scarsa sicurezza del nucleare – ricorda Legambiente – va aggiunto il rischio del terrorismo internazionale, visto che il plutonio è una materia prima per la costruzione di armi atomiche, e il problema dello smaltimento definitivo delle scorie”. Infine c’è il problema del decommissioning, ossia lo smantellamento delle centrali una volta spente. Un processo oneroso e molto rischioso data la radioattività del reattore e su cui non esiste ancora un protocollo unico a livello mondiale. “Il Giappone”, conclude Gubbiotti, “deve considerare il prossimo ‘The Hokkaido Toyako Summit’ (che si terrà a giugno – ndr) come il primo summit G8 ambientale e deve prendere la guida nella creazione di una società sostenibile. Il problema dei mutamenti climatici infatti è prima di tutto una questione di sicurezza internazionale. Questo non è il tempo della discussione ma il tempo dell’agire”.

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