Riempire al più presto il vuoto normativo in materia di certificazione energetica degli edifici. Questa la richiesta di Legambiente al governo italiano
A parlare è Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente, che esprime la posizione dell’associazione ambientalista sul tema della certificazione energetica degli edifici. “È necessario colmare al più presto il vuoto normativo in materia di certificazione energetica degli edifici, altrimenti faremo ricorso in sede europea”. Il riferimento è al governo che ancora non ha recepito in maniera chiara e completa la direttiva UE sull’etichettatura energetica in edilizia, dopo che è stato eliminato l’obbligo di allegare l’attestato di certificazione al rogito e al contratto d’affitto. L’obbligo di produrre il certificato resta, nel caso dei vecchi appartamenti, a partire dal 1 luglio 2009. Quello che manca è una normativa che ne disciplini modalità e sanzioni a livello nazionale. “Questo vuoto normativo rischia di rallentare il processo di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, che oggi incide per il 40% sui consumi nazionali. – dichiara Poggio – È importante che gli italiani capiscano che il certificato è ben lontano dall’essere una nuova tassa sulla casa, ma va incontro all’interesse di acquirenti e inquilini: abitare in una casa efficiente garantisce significativi risparmi di energia”. “In molte città e Paesi la certificazione energetica ha invertito in pochi anni il trend dei consumi energetici degli edifici. – prosegue Andrea Poggio – È eclatante il caso di Bolzano, dove l’etichetta energetica, simile a quella degli elettrodomestici, viene affissa sui portoni degli edifici: in quattro anni i consumi energetici delle nuove case si sono dimezzati”.