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Legambiente: il nucleare non aiuta il clima, bensì lo minaccia

Il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, ha dichiarato che il nucleare non offre vantaggi, non aiuta a combattere il climate change e non favorirà la diminuzione dell'importo delle bollette degli italiani

(Rinnovabili.it) – In risposta alle dichiarazioni sul nucleare del presidente di Enea Luigi Paganetto relative al rapporto Energia e Ambiente, Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, ha dichiarato la sua avversità nei confronti del nucleare in quanto non rappresenta ”nessuna innovazione, nè competitività. Solo alti costi, rischi e nessun vantaggio per il clima”.
”Il tempo – ha dichiarato Cogliati Dezza – non è una variabile indipendente e continuare ad ignorare che produrre energia dall’atomo in Italia non sarà possibile prima del 2025-2030 è mettere la testa sotto la sabbia. La crisi economica e quella energetica hanno bisogno di provvedimenti immediati, così come l’urgenza di ridurre la CO2 in atmosfera e il nucleare non offre soluzioni a nessuna di queste problematiche. Per non parlare della sicurezza e dei costi”.
Legambiente ha precisato che il nucleare ”servirà solo alla produzione di elettricità settore responsabile delle emissioni di CO2 per il 18-20 per cento del totale, che non tocca gli altri grandi responsabili, i trasporti e la residenzialità”.
Sul fronte innovazione ”la produzione di energia nucleare nel mondo – scrive Legambiente – è sempre più marginale, una parziale sostituzione di vecchie centrali, tanto che la stessa IEA prevede una riduzione al 2030 di produzione di energia dall’atomo dall’attuale 15% al 9%”, mentre, per quanto riguarda la concorrenza nel mercato energetico ”il nucleare non ci libera dalla dipendenza dall’estero e le riserve di uranio sono limitate (si parla di 35-70 anni al massimo)” e le bollette non sono destinate a diminuire.