Preoccupata per il futuro delle rinnovabili italiane, Legambiente ribadisce i numeri della produzione di energia pulita che hanno decretato il successo del comparto sperando di bloccare i finanziamenti al nucleare
(Rinnovabili.it) – “In Italia nel 2010 boom delle rinnovabili. Ma il governo vuole fermarle per non mettere a rischio gli investimenti sul nucleare”. Questa la dichiarazione di Legambiente davanti all’affermazione del governo di voler continuare i propri progetti nonostante i recenti incidenti che hanno danneggiato la centrale nucleare giapponese di Fukushima, attualmente in allarme 6 rispetto ai 7 gradi di pericolosità in cui viene suddivisa la scala *INES* (International Nuclear and radiological Event Scale) utilizzata a livello internazionale per definire la pericolosità di incidenti nucleari o radiologici.
“Di fronte a quanto sta accadendo in Giappone e alle conseguenti reazioni di molti altri paesi che hanno prontamente deciso di rivedere i programmi energetici frenando il nucleare, risulta ancor più incomprensibile il comportamento del governo italiano che vuole invece condannare alla chiusura centinaia di imprese delle rinnovabili, floride e produttive, mandando a casa migliaia di occupati specializzati nelle più moderne tecnologie, attraverso un decreto che cancella qualsiasi certezza nel futuro” questo il commento di Edoardo Zanchini, responsabile di Legambiente intervenuto alla manifestazione che stamane ha avuto luogo davanti al Ministero dello Sviluppo Economico e che seguiranno nei prossimi giorni a Milano, Firenze e di nuovo a Roma.
“Servono risposte immediate per dare futuro all’industria dell’energia pulita – ha proseguito Zanchini – perché sarebbe assurdo schiacciare un settore che nel 2010 ha avuto un vero e proprio boom e che, sostenuto adeguatamente, potrebbe arrivare al 2020 al 35% dei consumi elettrici italiani e, vista la continua riduzione dei costi delle tecnologie, spazzare via qualsiasi ipotesi di investire nei pericolosissimi e costosi impianti nucleari”.
Anticipando alcuni dei dati che potremo leggere nel rapporto *Comuni Rinnovabili 2011* Legambiente si schiera in contrapposizione con la decisione del governo di andare avanti con i finanziamenti al nucleare ritenendo le rinnovabili una degna alternativa ad altre fonti inquinanti e pericolose, tra cui il nucleare, per assicurare all’Italia l’energia e la produzione di elettricità di cui ha bisogno.
Il successo delle rinnovabili annunciato da Legambiente è ulteriormente confermato dai dati di Terna che specificano come le rinnovabili nel 2010 abbiano coperto il 22,1% dei consumi energetici italiani e rappresentando oltre il 25% della produzione elettrica nazionale ribadendo come le odierne dichiarazione del Ministro Romani e del Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo pro nucleare siano contro gli interessi ambientali del paese. “Altro che due scenari che viaggiano in parallelo, come sostenuto finora, per i paladini del nucleare fermare le rinnovabili è oggi una priorità” ha affermato l’Associazione ambientalista.