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Legambiente: ecco la Terra del 2108

Un dossier per provare ad immaginare, con ottimismo, il pianeta che verrà

Qual’è il futuro che aspetta il nostro pianeta tra un centinaio di anni? Legambiente prova a rispondere e lo fa con un sorriso ottimistico in occasione dell’Earth Day. Come si potrà leggere numero di aprile della rivista dell’associazione, il dossier “2108, la Terra che verrà”, a cura di Pietro Cambi, racconta un mondo in cui la tecnologia sarà al servizio dell’uomo per aiutarlo a salvaguardare il pianeta stesso e a vivere in armonia tra natura e high-tech. Come in un film di fantascienza vivremo in case dotate di strumentazioni all’avanguardia necessarie per il massimo risparmio energetico: elettrodomestici ad altissima efficienza e bioedilizia passiva. I rifiuti saranno raccolti porta a porta ottimizzando la raccolta differenziata per mezzo di contenitori compattanti ed imballaggi derivanti da molecole vegetali. Le grandi città non esisteranno più, con grattacieli e palazzi in cemento demoliti per recuperarne i materiali. L’aspetto sarà quello degli esperimenti urbanistici del 1950 in Nord Europa, con case piccole e “verdi”, ricoperte da una speciale vernice polimerica che produce energia, per renderle in buona misura autosufficienti. Car sharing, tram e bicicletta costituiranno la prima scelta come mezzi di trasporto, insieme a nuovi veicoli modulari con motori elettrici, modificabili facilmente a seconda delle necessità e dotati di pilota automatico. Secondo il dossier l’agricoltura, dopo una profonda crisi nel 2060, riscoprirà le tecniche del passato e attirerà manodopera dal terziario, mentre sempre di più si diffonderà la cultura del biologico. Tramontata la globalizzazione, le filiere saranno corte e si consumeranno prodotti di stagione e a Km 0. Ed ottimistica è anche la visione del futuro panorama energetico, dove l’Italia insieme all’Islanda e alla Nuova Zelanda, sarà uno dei Paesi a emissioni zero per la produzione di energia, grazie a un mix di eolico, geotermico, idroelettrico e solare.
Solo un sogno o una realtà auspicabile?

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