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Legambiente: ecco la pagella energetica degli edifici italiani

Combattere gli sprechi energetici in edilizia è indubbiamente un valido strumento per ridurre la bolletta e partecipare proattivamente alla sfida climatica; considerando che il riscaldamento legato agli usi civili rappresenta circa il 50% dei consumi elettrici e il 33% dei consumi energetici totali in Italia (dati del Ministero dello Sviluppo Economico, Bilancio Energetico Nazionale 2005) intervenire sugli edifici per evidenziare ed eliminare dispersioni di calore ed inefficienze è fondamentale. Con questa consapevolezza Legambiente, in collaborazione con Edison, ha deciso di passare sotto l’obiettivo della termografia alcuni edifici civili e pubblici di Roma, Firenze, Milano, Bolzano. La tecnologia in questione permette di rilevare le temperature superficiali delle pareti andando a mostrare eventuali problemi di dispersione termica ed è dunque efficace nelle indagini per l’emissione di attestati di certificazione energetica.

Per la “Pagella energetica”:https://www.legambiente.eu/documenti/2009/0217_termografie/TERMOFOTO.pdf dell’edilizia ‘pubblica’ sono state prese in considerazioni le sedi delle Regioni Lombardia, Toscana e Lazio, la nuova sede degli uffici della Provincia di Bolzano: per le prime tre, simili come architetture e da un punto di vista energetico mostrano “un comportamento termico praticamente disastroso, nel senso che è difficile distinguere differenze tra le superfici vetrate (che sono notoriamente il punto debole degli edifici per la dispersione del calore) e le pareti”. Il che vuol dire un maggior consumo d’energia attraverso il riscaldamento per recuperare le dispersioni invernali e d’estate attraverso l’utilizzo di condizionatori.
Altra storia per gli Uffici della Provincia di Bolzano, costruiti recentemente e certificati di Classe A. In questo caso “le termografie confermano il comportamento ottimale, con una parete assolutamente omogenea dal punto di vista delle temperature, in cui non si evidenziano i ponti termici nel passaggio dei solai o all’altezza delle finestre”.
Risultato? “La diretta conseguenza di questi comportamenti si può stimare in circa il doppio dei consumi (consumo stimato su una superficie di 100 mq ed un costo del metano a 0,68 €/mc). E’ importante ricordare che le Regioni hanno un ruolo importante in questa materia, sia in termini di buon esempio nei propri edifici che per la responsabilità che condividono con lo Stato nel definire le regole in materia”.

A fronte di questo mancato risparmio, e di quello che si potrebbe ottenere anche nelle bollette delle famiglie Legambiente chiede al Governo d’introdurre quanto prima la certificazione energetica degli edifici, emanando i Decreti attuativi del Dlgs 192/05 con cui ha recepito la direttiva europea 2002/91 CE.

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