Rinnovabili

Legambiente: come crescono i Comuni Rinnovabili

Investire nelle rinnovabili è una scelta in grado d’innescare uno scenario di innovazione e qualità nel territorio e lo dimostrano i 5.991 i Comuni delle rinnovabili in Italia, vale a dire tutti quelle realtà che hanno scelto d’installare almeno un impianto per l’energia pulita nel proprio territorio. Si tratta di una cifra quasi duplicata rispetto allo scorso anno e che ha visto coinvolte tutte le fonti di energia alternativa. A darne il quadro dettagliato è la quarta edizione del Rapporto curato dall’Ufficio Energia e Clima di Legambiente ed ottenuto dall’elaborazione dei dati ottenuti attraverso un questionario rivolto ai Comuni e incrociando le risposte con studi e rapporti di Gse, Enea, Fiper, Anev oltre che di Regioni, Enti Locali e aziende. E sono ancora una volta i “piccoli” attraverso buone pratiche ed esperienze positive a mostrare quale sia la ricetta per un futuro all’insegna della sostenibilità, dell’economia e della qualità di vita, realizzabile fin da ora.

*Comuni del Solare:* sono in totale 5.580 con il Comune di Monrupino (TS) in testa alla classifica per il settore fotovoltaico grazie ad una media di 1.151 kW ogni 1.000 abitanti ed il Comune di Don (TN) per il termico con una media di oltre 1 mq per abitante.

*Comuni dell’Eolico:* 245 in tutto, per una potenza installata totale di 3.861 MW (1.022 MW in più rispetto al 2007) soddisfacente il fabbisogno elettrico di oltre 3 milioni e 102 mila famiglie.

*Comuni del Mini Idroelettrico:* sono 698 prendendo in considerazione solo gli impianti fino a 3 MW. In questi Comuni la potenza totale installata è 617 MW, in grado di produrre ogni anno oltre 2.468 GWh pari al fabbisogno di energia elettrica di 987 mila famiglie.

*Comuni della Geotermia:* 73 realtà, prendendo in considerazione sia la tecnologia ad alta che bassa entalpia, per una potenza installata pari a 723,79 MW. Grazie a quelli ad alta entalpia in Italia vengono prodotti ogni anno circa 5.569 GWh di elettrica in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di oltre 2 milioni e 200 mila famiglie.

*Comuni della Biomassa:* sono 604, per una potenza installata complessiva di 923 MW (336 MW da Biogas) ed una produzione annua di 3.928 GWh di cui. Di questi 254 utilizzano biomasse “vere” e locali, capaci di soddisfare larga parte del fabbisogno di riscaldamento. In forte crescita sono gli impianti collegati a reti di teleriscaldamento (316), che permettono alle famiglie un significativo risparmio in bolletta grazie alla maggiore efficienza degli impianti.

Sono state inoltre premiate Dobbiaco e Prato allo Stelvio per la categoria Comuni 100% rinnovabili, meritevoli di aver adottato un mix energetico valorizzando le risorse locali, Lecce in quanto capace di soddisfare il 100% del fabbisogno elettrico delle famiglie attraverso le rinnovabili e Carano per l’innovativo progetto che ha installato circa 3.000 moduli fotovoltaici per una potenza di 500 kW sopra una vecchia cava di porfido.

Ma questi buoni numeri non bastano: “Il rischio – spiega il responsabile Energia di Legambiente Edoardo Zanchini – però è che senza una radicale accelerazione degli interventi non sarà possibile realizzare gli obiettivi, diventati vincolanti, fissati dall’Unione Europea al 2020. E che non siano colte appieno le potenzialità esistenti, con la conseguenza di continuare a guardare con invidia ai 240mila occupati in Germania nelle fonti rinnovabili, a sognare i 65mila occupati nell’eolico possibili in Italia (secondo le stime dell’Anev al 2020) e magari altrettanti nel solare termico, nel fotovoltaico, nelle biomasse”.La soluzione secondo Legambiente è intervenire subito su alcuni campi prioritari quali: l’introduzione della certificazione energetica per gli edifici; l’obbligo di un contributo minimo delle fonti rinnovabili in tutti i nuovi interventi edilizi; interventi di efficienza energetica negli edifici esistenti; la semplificazione delle autorizzazioni per gli impianti da fonti rinnovabili.

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