Rinnovabili

Le rinnovabili ‘Made in Italy’ guardano ai mercati esteri

Ci saranno anche le rinnovabili tra le eccellenze di cui il Paese può ritenersi fiero esportatore, se l’accordo firmato oggi tra il sottosegretario con delega al Commercio Estero, Adolfo Urso e il presidente di APER, Roberto Longo darà il giusto impulso. L’intesa, della validità di due anni, vedrà il co-finanziamento da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, anche attraverso l’Ice, dei progetti di internazionalizzazione promosse per le aziende italiane fino al 50%, con particolare attenzione ad attività di formazione e informazione verso le imprese italiane e gli operatori esteri. L’accordo prevede anche la divulgazione di studi specifici riguardanti la struttura e le caratteristiche dei mercati dell’energia esteri che saranno selezionati ed azioni di promozione commerciale (incoming di operatori stranieri in occasione di fiere italiane del settore). “Come associazione raggruppiamo 400 imprese del settore – dichiara Roberto Longo Presidente di APER – e puntiamo su una crescita stabile del settore che rappresentiamo, sia come produttori di energia, sia come filiera industriale del settore delle rinnovabili. Questa stabilità si fonda anche sull’esportazione di modelli imprenditoriali e di tecnologie e vede quindi nell’internazionalizzazione della categoria – promossa attraverso questo accordo – un’importante chiave di sviluppo e una reale opportunità economica ed occupazionale per il nostro paese. Esprimiamo quindi grande soddisfazione per il risultato raggiunto, testimonianza dell’attivo proporsi dell’Associazione come punto di riferimento nel rapporto tra le imprese di settore e le Istituzioni.”. A sottolineare l’impegno del Governo nella valorizzazione delle fonti rinnovabili, Urso che nell’occasione ha anche ricordato come “il Piano interregionale sulle energie rinnovabili mette a disposizione risorse per oltre 2 miliardi di euro fino al 2015, destinate alle regioni del Mezzogiorno, particolarmente ricche di fonti primarie rinnovabili. Nell’erogazione di queste risorse applicheremo criteri rigorosi, in grado di selezionare i progetti con le migliori prospettive di sviluppo. Dobbiamo puntare su livelli di eccellenza, su iniziative che siano sostenibili sul piano finanziario, compatibili con l’ambiente e tecnologicamente all’avanguardia. Solo così potremo recuperare i ritardi accumulati nel passato, sostenere le fonti rinnovabili e contribuire in modo concreto al riequilibrio del nostro mix energetico, con vantaggi significativi per le imprese, le famiglie e la competitività dell’intero Paese”.

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