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Le pmi fiorentine tentate dalle energie alternative

Notevole adesione al seminario proposto dalla Camera di Commercio di Firenze dove professionisti ed esperti spiegavano vantaggi e criticità di produrre in proprio energie alternative
“Le energie rinnovabili tornano in auge. Anche se il prezzo del petrolio è in calo.” – così Gerri Martinuzzi ha esordito, aprendo i lavori del seminario sulle energie alternative nell’auditorium della Camera di Commercio – “Questo significa che alla base di questa riscoperta ci sono motivi più profondi: l’insicurezza sugli equilibri ambientali del pianeta, la dipendenza da fonti di approvvigionamento petrolifero politicamente insicure, il continuo sforamento dei parametri minimi di vivibilità delle città e la necessità di un nuovo modello di sviluppo, che diffonda servizi e prodotti ad alto contenuto di conoscenza, più intelligenti ed innovativi, più soft e meno hard.”
La crisi economica trasforma negli imprenditori la percezione del proprio ruolo sociale: e rappresenta un’occasione da non perdere per rileggere il proprio bilancio aziendale alla luce del protocollo di Kyoto, ora che anche gli Stati Uniti si accorgono che l’ambiente è un fattore economico imprescindibile e, teste Barack Obama, decidono di correre ai ripari.
Con straordinario tempismo la Camera di Commercio di Firenze ha proposto questo seminario alle PMI per utilizzare appieno i vantaggi del ricorso alla produzione di energie rinnovabili: 180 adesioni danno il segno che gli stimoli si erano già diffusi nel tessuto imprenditoriale fiorentino.
Si ha la percezione che lavorare su e con le energie rinnovabili apra un nuovo enorme mercato – tra ricerca, applicazioni, installazione e manutenzione – che, grazie agli incentivi statali, può autofinanziarsi. Anche i detrattori che finora hanno accusato tale mercato di essere “drogato” dal sostegno pubblico, ormai lo ammettono: in una società globale dove il 90% della produzione energetica è ancora affidata a combustibili fossili, le energie alternative (dall’eolico al solare), sono la risposta più pratica ed efficiente. Dopo tutto, meglio sostenere le energie rinnovabili che le banche e i loro titoli tossici.
Il costo del kilovattora da energia rinnovabile si va costantemente riducendo, grazie a nuove modalità di produzione e immagazzinamento dell’energia stessa; se poi è lo stesso produttore a bruciare tale energia, i vantaggi si moltiplicano. Nelle zone vocate, l’eolico è già concorrenziale.
Proprio perché l’ottica è pratica e di sostanza, il seminario ha affrontato anche i problemi contrattuali: dalla messa in opera dell’impianto, alla cessione dell’energia prodotta, dall’assistenza alla cessione a terzi di superfici per produrre energia alternativa, senza trascurare le criticità (il capitolato tecnico, la normativa urbanistica, ecc.).
La Comunità Europea vuole arrivare a ridurre di almeno il 20% i gas serra nell’anno 2020. Per far questo è disposta a sostenere gli sforzi degli imprenditori ma anche quelli dei ricercatori, attraverso forti stimoli provenienti sia dal Settimo Programma Quadro, ma anche dalla Regione Toscana e dallo Stato. Arrivando anche a modificare in materia l’ottica, altrimenti restrittiva, sugli aiuti di stato.
Anche lo stato italiano interviene a sostegno delle energie rinnovabili con la detrazione del 55% su tre anni per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti, anche se si deve sempre attendere, prima di procedere, l’autorizzazione dell’Agenzia delle entrate. Tra gli incentivi anche il cosiddetto “Conto energia” che istaura tariffe agevolate per almeno 20 anni tra gestore di rete e produttore (enti pubblici, imprese, condominii).
Il prezzario delle opere edili n. 14, redatto semestralmente dal Servizio Prezzi della Camera, che, da questo numero, contiene anche i prezzi degli impianti di energia alternativa, e offerto gratis ai partecipanti al seminario, è, neanche a dirlo, andato a ruba.