(Rinnovabili.it) – Moduli fotovoltaici come trappole biologiche. E’ quanto risulta da una ricerca della Michigan State University: un team di scienziati appartenenti al Kellogg Biological Station dell’ateneo ha scoperto, infatti, che il nero lucido delle celle solari risulta essere un richiamo per gli insetti acquatici in quanto rifletterebbe i raggi creando una luce polarizzata. Quest’ultima costituisce la modalità con cui gli insetti intercettano le superfici d’acqua per poi depositarvi le uova.
Il problema dunque è che molti entomi confondono le celle per il loro habitat naturale dove però le uova non hanno possibilità di sviluppo o diventano facile bersaglio per i predatori. “Questo studio – spiega Bruce Robertson, ricercatore associato presso la MSU – dimostra che i pannelli solari sono una forte fonte di luce polarizzata che crea delle ‘trappole ecologiche’ per molti tipi di insetti”. “Tutto ciò è di notevole importanza a livello di ‘conservazione’ data l’espansione radicale dell’energia solare e l’impatto fortemente negativo delle trappole ecologiche sulle popolazioni animali”.
Ma la soluzione esiste ed è facilmente applicabile. Gli scienziati suggeriscono l’impiego di griglie bianche anti-polarizzazione in grado di ridurre l’attrattiva di un biotopo falso, applicando ciò che i biologi chiamano ‘frammentazione degli habitat’. Si tratta di un effetto solitamente dannoso per le specie, ma che in questo caso prometterebbe di risolvere il problema di conservazione. Robertson ha condotto la sua ricerca in Ungheria in collaborazione con alcuni scienziati associati dell’Eotvos University di Budapest. Il loro lavoro è stato sostenuto dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti e dalla Fondazione della scienza ungherese.