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Le biomasse sotto la lente del GSE

(Rinnovabili.it) – Il Gse ha pubblicato oggi il documento “Biomasse – rapporto statistico 2009”:https://www.gse.it/ATTIVITA/STATISTICHE/Documents/Biomasse%20e%20Rifiuti%202009.pdf che fornisce un quadro chiaro e completo dell’utilizzo delle biomasse in Italia e in Europa procedendo ad un’analisi a 360 gradi, che ha tenuto conto delle biomasse solide, dei rifiuti biodegradabili, dei biogas e dei bioliquidi.
Analizzando l’arco temporale compreso tra il 1999 e il 2009 i dati hanno rilevato una crescita costante del numero degli impianti a biomassa per la generazione di energia registrando un incremento notevole soprattutto tra il 2008 e il 2009, quando cioè da 352 impianti si è passati a 419 *raggiungendo così i 2.019 MW di potenza istallata,* la maggior parte dei quali (782) alimentati da RSU (rifiuti solidi urbani) a seguire le biomasse solide con 473 impianti, bioliquidi (385) e biogas (378).
Al 2009 il maggior numero di impianti funzionanti è stato registrato nel nord dell’Italia: in Lombardia sono attive infatti *90 centrali per un totale di 460,5 MW istallati.* Le potenze dell’Emilia Romagna (18%) e Campania (10%) se sommata a quella lombarda (23%), fanno raggiungere il 50% del totale presente sul territorio, mentre, per quanto riguarda la produzione 2009 è l’Emilia Romagna a primeggiare avendo coperto il 19,3% dei *7.631 GWh generati sul territorio nazionale* mentre per il centro della penisola, è il Lazio a vantare la quota più interessante con il 2,7% del totale.
A livello della UE-15 la produzione da biomassa vede al primo posto la Germania con il 33,8% del totale (ossia 100,3 TWh) assegnando all’Italia un 5° posto che contribuisce con un 7,6% alla produzione comunitaria.
Entrando nel particolare si è notato che nell’Europa dei 15 la produzione da *_biomassa solida_* è superiore alla altre: rappresenta infatti il 54,9% della produzione da biomassa e il 10,3% della produzione di energia rinnovabile. Dei 55,0 TWh prodotti nel 2009, oltre il 23,6% appartiene alla Germania, seguono la Svezia con il 18% e la Finlandia con il 15,1% mentre l’’Italia si colloca al 7° posto con il 5,1%.
Nel decennio interessato sono aumentate notevolmente le centrali alimentate a *rifiuti solidi urbani biodegradabili* con un tasso medio del 9,4%: dai 28 impianti presenti nel 1999 si arriva ai 69 del 2009 con una produzione annua di 1616 GWh, la maggior parte dei quali generati in Lombardia.
Si legge nel rapporto: “Nell’Europa dei 15 la produzione da rifiuti solidi urbani biodegradabili rappresenta il 15,8% della produzione da biomasse e il 3,0% della produzione da fonti rinnovabili. Dei 15,8 TWh prodotti in Europa nel 2009, il 31,9% appartiene alla Germania. Seguono la Francia con il 12,2% e l’Italia con il 10,2%”.

Sono aumentati in Italia, tra il 1999 e il 2009, anche gli impianti per la produzione di energia da *biogas*: dai 103 impianti del 1999 si arriva ai 272 presenti in Italia nel 2009. Anche la potenza installata aumenta ad un tasso medio annuo del 10%, passando da 143 MW a 378 MW, portando la produzione nell’ultimo anno *a quota 1.740 GWh* per lo più dovuti alle centrali presenti in Lombardia.
A differenza dell’Italia, l’Europa registra una produzione da biogas pari al 24,2% del totale della produzione da biomassa e il 4,6% della produzione da fonte rinnovabile, il cui contributo maggiore è fornito dalla Germania (51,4%)
L’ultima analisi riguarda la produzione da *bioliquidi* che nel solo 2009 hanno permesso la produzione di 1448 GWh grazie al funzionamento di 42 impianti per una potenza istallata di 385 MW. Andando a valutare la produzione italiana regionale è l’Emilia Romagna la prima della classe detenendo una quota di produzione del 38,5%.

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