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Le auto del futuro in mostra a Rigenergia

Alla grande fiera sulle energie rinnovabili sono esposti modelli ecologici di vetture, alcune già in commercio, altre ancora allo stadio di prototipo. Alcuni ostacoli le rendono ancora poco competitive sul mercato, ma la ricerca nel settore progredisce.
Sicure, ecologiche, totalmente silenziose. Le auto elettriche e le auto ad idrogeno rappresentano una finestra sul futuro. Questi veicoli, sui quali sta investendo massicciamente la ricerca tecnologica, sono la principale novità della terza edizione di Rigenergia, fiera dedicata alle energie rinnovabili, e hanno sicuramente attratto la curiosità del pubblico, che sta affollando la grande struttura coperta allestita in località Auoporto, a Pollein. Alcuni modelli sono stati messi a disposizione del pubblico, che, su prenotazione, ha potuto provarli nello spiazzo antistante l’ex caserma della Guardia di finanza.
Se le prime auto elettriche sono già in circolazione, le auto alimentate ad idrogeno, invece, non sono ancora in commercio, essendo in piena fase sperimentale. Le prestazioni sono simili, ma le auto ad idrogeno dovrebbero ovviare al principale ostacolo che impedisce alle vetture elettriche di essere veramente competitive sul mercato, ovvero i tempi di carica delle batterie. Infatti ogni 120-200 km, a seconda del modello, le auto elettriche devono essere collegate ad una presa di corrente e ricaricate per circa 8 ore. Le auto ad idrogeno, invece, altro non sono che un genere particolare di auto elettriche, non alimentate da batterie precedentemente caricate, ma da tre grossi blocchi, contenenti alcune centinaia di celle da combustibile posizionate in serie. In queste piccole celle, inserite sotto l’auto, avviene la reazione tra idrogeno e ossigeno, che produce un flusso di elettroni, ovvero dell’energia, e una piccola quantità d’acqua, che viene espulsa sotto forma di vapore e liquido.
I prototipi esposti a Rigenergia sono quelli realizzati a Mantova dal centro ricerche della Fiat. Il progetto di ricerca prevedeva anche la costruzione, già avvenuta, di un primo distributore di idrogeno, realizzato in una stazione di servizio di Mantova. La Fiat non prevede di commercializzare questo tipo di automobili, che uniscono prestazioni eccellenti e ecologicamente sostenibili a un costo che purtroppo le rende ancora inaccessibili: i tre blocchi di celle da combustibile, contenenti platino, da soli, costano 250 mila euro.
In questo momento, oltre alla Fiat, le principali case automobilistiche e vari centri di ricerca stanno studiando il modo per ottenere lo stesso risultato in modo più economico. L’idrogeno potrebbe anche essere utilizzato come carburante combustibile, ovvero essere bruciato, come già avviene per il metano, che alimenta non pochi automezzi, ma in questo caso la resa energetica è scarsa. In ogni caso l’era della benzina sta per tramontare, e le auto che guideranno le generazioni a venire saranno figlie e nipoti di questi primi imperfetti prototipi.
Per il momento l’investimento maggiore, nel campo della mobilità sostenibile, riguarda le cosiddette auto ibride, dotate di un motore elettrico e di uno a benzina. Il motore elettrico cede il posto al motore a benzina non appena si supera una certa soglia di velocità, e l’energia prodotta dalle frenate alimenta le batterie. Il prezzo di queste vetture sta rapidamente scendendo, per affiancarsi a quello delle auto tradizionali.
(di Elena Tartaglione)