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Le 10 idee più folli per salvare la terra

Dagli alberi artificiali all'urea in mare. Sono alcune delle genialoidi invenzioni elaborate nel 2007 da scienziati di tutto il mondo per contrastare il surriscaldamento del Pianeta. La rivista telematica Wired le ha raccolte nella sua nuova edizione on-line

Sconfiggere l’effetto serra? Si può con l’inventiva, utilizzando ad esempio “ombrelloni” di nuvole o eruzioni artificiali. Queste e altre idee ingegnose, elaborate durante tutto il 2007 per andare in contro ai problemi ambientali, sono state raccolte dalla rivista americana Wired. Qualche esempio? Il professor Klaus Lackner, fisico della Columbia University, ha progettato un maxi spazzolone di circa cento metri di altezza per assorbire l’equivalente della anidride carbonica emessa da 15 mila auto. Una flotta di questi macchinari grande come l’Arizona potrebbe annullare le emissioni nocive di tutta l’umanità, ma il limite è capire cosa farne del gas una volta imprigionato. Contro l’inquinamento dell’ecosistema marino esistono invece società, come Planktos e Climos, che diffondono urea, un composto chimico, allo scopo di ridurre le emissioni di CO2. Dal fisico statunitense John Lathan e dall’ingegnere scozzese Stephen Salter arriva invece l’idea di ombrelloni di nuvole (stratocumuli irrorati d’acqua marina) per contrastare l’effetto serra. E’ invece del dottor Dickson Despommier, professore di scienze ambientali alla Columbia University, il progetto di agro-grattacieli contenenti serre, all’interno delle quali si coltiverebbero i prodotti della terra e al tempo stesso si produrrebbe energia rinnovabile. O ancora, immettere zolfo in atmosfera attraverso razzi, aeroplani e persino vulcani artificiali per bloccare i raggi solari, come avvenne nel 1991 con l’eruzione del Pinatubo nelle Filippine. La tesi, appoggiata dal premio Nobel Paul Crutzen, potrebbe favorire in circa dieci anni l’abbassamento della temperatura terrestre ai livelli di inizio Novecento. Per ognuno di questi progetti, alcuni quasi geniali, altri molto visionari, c’è la possibilità d’andare incontro a conseguenze pericolose, in caso qualcosa andasse storto, ma le ricadute non sarebbero mai tanto devastanti quanto il non agire per niente. (fonte La Stampa)