(Rinnovabili.it) – Equivarrà a 40 milioni di dollari australiani il contributo del governo al primo progetto del paese relativo al programma di ricerca e sviluppo delle tecnologie CCS (carbon capture and storage). Lo ha dichiarato il ministro dell’Energia e delle Risorse, Martin Ferguson, annunciando il progetto Calera. Il piano, che verrà sviluppato nello stato Victoria, impiegherà il diossido di carbonio della vicina centrale di Yallourn, catturato e stoccato, utilizzandolo quale aggregatore di calcio, carbonato di magnesio e altri minerali necessari alla produzione di cemento destinato al settore edile.
“Il progetto Calera è molto eccitante e ci permetterà di testare il primo processo di carbonizzazione del mondo su lignite per la produzione di materiali da costruzione riducendo contemporaneamente le emissioni di CO2 di una centrale a carbone” ha detto Ferguson aggiungendo come, mentre lo stoccaggio geologico sarà impiegato come soluzione per i grandi sistemi di cattura del carbonio, i progetti di cattura e di riuso del carbonio potrebbero svolgere un ruolo chiave nell’aiutare centrali elettriche e altre industrie a compensare il costo di istallazione della tecnologia necessaria per la cattura della CO2.
Il governo ha inoltre aggiunto che il progetto andrebbe anche a ridurre il volume delle acque reflue di derivazione della combustione del carbone che vengono convogliate nell’oceano limitando anche la quantità di cenere che si accumula nelle discariche.
Tuttavia, il finanziamento statale potrà essere assegnato solo a seguito del via libera degli studi di fattibilità sull’impianto pilota.
Accogliendo favorevolmente l’annuncio, il ministro dell’Energia e delle Risorse dello stato Victoria, Peter Batchelor, ha dichiarato di vedere nel finanziamento la dimostrazione dell’impegno dei governi a ridurre le emissioni di gas serra “Stimolare tecnologie a bassa emissione di carbone che siano praticabili e sostenibili garantisce la sicurezza energetica dell’Australia, oltre alla redditività e alla competitività in una maniera più sostenibile e rispettosa dell’ambiente”.