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Lanciata l’iniziativa “Energia questa trasformista”

(Rinnovabili.it) – Il tema dell’energia non passa mai di moda e mai come ora è entrato nell’agende della politica, delle istituzioni, dei media, dell’imprenditoria e di varie associazioni. In questa fase storica, soprattutto quella italiana, l’energia e le modalità da cui produrre elettricità sono all’ordine del giorno, interagendo con fattori quali la riapertura al nucleare, l’incentivazione delle rinnovabili, la ricerca dell’efficienza energetica, la riduzione dei carburanti fossili e la lotta ai cambiamenti climatici. Da questa notevole importanza nasce l’esposizione _“Energia questa trasformista”_, che si inaugura martedì 30 Novembre presso il palazzo Botta di Pavia e che rientra nell’iniziativa di divulgazione scientifica proposta dal Dipartimento di Fisica “Alessandro Volta” e dal Sistema Museale dell’Università pavese.

In realtà si tratta di un nuovo laboratorio scientifico, aperto al pubblico dal 1 al 21 Dicembre 2010 e dal 10 Gennaio al 20 Febbraio 2011, che permetterà a studenti e visitatori di constatare diverse esperienze della storia della scienza. L’argomento di quest’anno, come già preannunciato, sarà l’energia. Un principio fisico, che, oltre ad aver aperto numerose questioni scientifiche, fu materia di riflessione filosofica. La volontà dell’iniziativa è la ridefinizione dell’energia e i suoi principi di conservazione, che non si limitano a una semplice sostanza ma una complessa funzione di variabili.

Il laboratorio scientifico sarà costituito da quattro sezioni:

1) *Dall’altezza di caduta alla forza viva* – Si parte dalla rilettura delle idee “energetiche” di Galileo, mostrando che le velocità finali di caduta di un pendolo o di una sfera che scende lungo un piano inclinato sono indipendenti dalla traiettoria percorsa e dipendono solo dall’altezza di caduta. Si passa a Huygens, che estende l’analisi al pendolo composto e arriva a formulare una versione della legge di conservazione della forza viva. La sezione termina con la figura di Leibniz, che introduce il confronto tra forza viva e forza morta e il concetto di forza latente.
2) *Varietà e unità dei fenomeni della natura* – Gli studi del ‘700 e del ‘800 di termologia, chimica, elettricità e magnetismo ampliano i settori tradizionali della fisica. C’è la necessità di definire un’unica grandezza che assuma aspetti diversi nei vari contesti, quindi trasformista. In questa sezione sono presenti strumenti come la pila, l’elettroforo di Volta, i primi motori di Faraday e l’alternatore.
3) *Correlazione e conservazione* – Nella terza sezione avranno spazio Mayer e Joule, i quali con approcci completamente diversi hanno correlato quantitativamente diversi fenomeni della natura. Principalmente Joule, che, tramite il suo “mulinello a palette”, ha determinato numericamente l’equivalente tra lavoro meccanico e calore. Nel 1847 Hermann von Helmholtz formula il principio di conservazione dell’energia. Egli, partendo dalla tesi che non esistono agenti naturali in grado di fornire lavoro meccanico dal nulla, stabilisce che la determinazione del lavoro meccanico nasce sempre dalla trasformazione di una quantità, definita energia, che rimane costante nel corso delle trasformazioni. Ciò che rimane costante assume il significato fisico di “energia totale di un sistema”.
4) *Energia e fonti rinnovabili, fotovoltaico* – L’energia, così difficile da definire teoricamente, è diventata una necessità primaria nella società industrializzata, e di cui c’è un crescente bisogno. Per generare energia si utilizzano in gran parte fonti fossili, che sono sia in esaurimento e sia dannose per il clima, per l’ambiente e per l’umanità stessa. La scienza e la tecnologia sta cercando di uscire da questa situazione, approfondendo le fonti rinnovabili e appoggiando lo sviluppo sostenibile. Vi saranno esibizioni interattive sull’effetto fotovoltaico, sulla fotoconducibilità, su celle fotovoltaiche e su celle a combustione.

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